AGRICOLTURA 4.0

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23 Giugno 2022 dalle 09:30 alle 12:30

Agricoltura 4.0

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I trattori si parlano, i dati si seminano e raccolgono: cosa sta succedendo all’Agricoltura?

Maria Cristina Farioli, Professoressa in Management and Organization in Digital Economy - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

La Prof.ssa Maria Cristina Farioli introduce la sua presentazione dicendo come il titolo "I trattori si parlano, i dati si seminano e raccolgono" sia di per sé molto provocativo e riassume il 4.0 in agricoltura. Cosa significa 4.0? Introdurre tecnologia in grado di interconnettere oggetti, strumenti, ambienti, dati, persone per trasmettere dati, integrarli, leggerli, interpretarli e utilizzarli a beneficio.

I problemi che l’agricoltura 4.0 potrebbe andare a indirizzare sono sicuramente la siccità e la scarsità d’acqua, soprattutto in certe aree del mondo (3,2 miliardi di persone vivono in aree carenti o scarse d’acqua e 1 miliardo in aree sottoposte a vincolo idrico, acqua dolce diminuita del 20%). Il secondo aspetto riguarda i problemi di stress ambientale, gli agenti patogeni delle piante e la fluttuazione delle temperature. Per non dimenticare la perdita di suolo, indispensabile per produrre e coltivare, con una perdita in Italia del 33% di terreno fertile e 4 milioni o più di prodotti agricoli che non sono stati portati a realizzazione a causa di tale carenza.

Vi è poi un forte paradosso tra il fatto che, da un lato, l’agricoltura è fatta per sostenere e dare da mangiare alle persone e agli animali e, dall’altro, l’irrigazione agricola sfrutta il 70% dell’acqua e sta esaurendo l’acqua di falda; a ciò aggiungiamo il deflusso dei fertilizzanti che vanno a inquinare l’acqua stessa. L’agricoltura è inoltre indispensabile per la transizione ecologica perché ci permette si assorbire CO2 e i gas serra.

L’agricoltura di precisione nasce negli anni '90 per mettere in campo strumenti e strategie per migliorare la produttività agricola, andando a ottimizzare gli sprechi di fertilizzanti e diserbanti, come sistemi di geolocalizzazione e monitoraggio prodotti, arrivando al 2010 e inserendo il tema della telemetria dei prodotti. La Smart farm è la capacità di andare a lavorare in campo e di integrare tutti i diversi elementi che definiscono l’azienda agricola.

L’Agricoltura 4.0 include tutti questi elementi e si allarga in tutta la filiera, interconnettendo prodotti, macchine e uomini, che permette la raccolta e interpretazione dei dati online e la trasmissione al centro che gestisce tutto il sistema. Ciò consente un’analisi e un monitoraggio istantaneo di ciò che sta succedendo. Il 73% delle tecnologie oggi mira alla rilevazione dei big data e alle piattaforme software che ne permettono la gestione e l’elaborazione, device di ultima generazione che possono essere i tablet o telecamere multispettral, l’Internet of Things che è l’elemento che esprime questo 4.0 basandosi sulla distribuzione di sensoristica per la rilevazione di dati che rendono il prodotto parlante perché raccolgono quel dato/informazione che riguarda un determinato terreno, una foglia, un trattore e lo trasmette al centro che gestisce tutto il sistema. Tutto risulta connesso. L’agricoltura non è più solo seminare e coltivare, ma sposta il punto di attenzione e integra questi aspetti; analizzare e monitorare diventano sempre più importanti. Anche questo è agricoltura! Un sistema molto più ampio che va al di la del terreno stesso.

Il ciclo dell’agricoltura 4.0, che va a toccare una filiera molto più vasta, non riguarda solo la fase di produzione, ma anche di trasformazione, distribuzione e consumo. Un ecosistema di attori dove l’integrazione tra le varie fasi è fondamentale. In particolar modo, quando si arriva al prodotto di consumo, ciò permette di avere un’etichetta parlante che spieghi di che cosa è fatto il prodotto e ne garantisca la qualità, la sicurezza e la trasparenza.

Ma torniamo al tema principale: i trattori che dialogano. Cosa significa? Significa che hanno a bordo qualcosa in più, che può essere della sensoristica o un tablet, attraverso cui raccolgono dati e informazioni istantanee, generando all’anno un milione di gigabyte, dati molto importanti che devono essere analizzati e tradotti in azioni specifiche, permettendo di vincere la sfida più importante: produrre di più sprecando meno. Fare delle previsioni meticolose, scegliere accuratamente gli strumenti che metto in campo.

Un grande contributo di innovazione lo stanno dando le start-up, che dal 2011 a livello internazionale sono state 481 e in Italia sono il 12%. Molto spesso non provengono dal settore agricolo e quindi vedono la situazione sotto un altro punto di vista portando del valore aggiunto.

Alcuni esempi pratici

Una di queste è Revotree, start-up che permette di risparmiare fino al 50% d'acqua per ogni ettaro irrigato. Mette insieme tre elementi: sensori di umidità, una stazione metereologica che misura la pioggia, la temperatura e l’umidità dell’aria e un nodo controller del sistema di irrigazione. Grazie a questa combinazione di elementi è in grado di irrigare nel momento giusto, nelle zone giuste.

Un altro esempio sono i droni e l’aiuto che danno sul campo, in quanto non inquinanti e permettono di inerpicarsi dove un uomo o un mezzo non possono arrivare. Un esempio sul campo è il Drone Air Lab in Sicilia che attraverso delle camere a bordo riesce a ottenere delle mappe di vigore, cioè la radiografia che facciamo a quell’impianto o a quel terreno per raccogliere dati.

Nemo’s Garden è un’altra start up che ha creato delle biosfere subacquee situate a 6 metri sotto il livello del mare. 

La UE intende ridurre entro il 2030 l’uso di fertilizzanti del 20%, ridurre al 50% il quantitativo di nutrimenti e aumentare del 25% i terreni agricoli esistenti destinati all'agricoltura. Grazie a robot guidati dall'Intelligenza Artificiale è possibile ridurre il pesticida irrorato del 55%, garantendone una distribuzione corretta e precisa senza bisogno di ripassare più volte.

Altro esempio sono le Vertical Farm attraverso cui è possibile ridurre il consumo di acqua del 95%.

In conclusione, bisogna guardare al futuro con maggior precisione e innovazione, con gli agro-bots o i trattori a guida autonoma, capaci di muoversi autonomamente in campo o in strada.
I benefici del lavorare con un’agricoltura di precisione sono tantissimi; in primis abbattere mediamente i costi del 30% e aumentare la produttività del 20%, migliorando anche il reddito degli operatori.