
diverse modalità, ad esempio Wi-Fi, HDBaseT, ecc.
Lavoriamo anche nell’ottica facilitare il lavoro di un trainer, con
videoproiettori che consentono di registrare in live la propria lezione o
spiegazione, in modo da non dover replicare il contenuto degli incontri e
di inviarlo a chi non ha potuto parteciparvi.
Mentre per ottimizzare l’impatto dei costi, il brevetto Canon
denominato Aisys che ottimizza il percorso della luce all’interno del
videoproiettore, ci consente di produrre hardware, rendendolo sempre
più leggero e di facile installazione.
Luca Russo, LG
Diversi sono gli aspetti che caratterizzano le moderne meeting room,
innanzitutto la tecnologia deve o rire la possibilità di collaborare in
maniera uida e deve essere fruibile e condivisibile da tutti. L’obiettivo
primario è la creazione di spazi comuni con la giusta proporzione
fra sico e virtuale, fra luce e audio, tra realtà aumentata e soluzioni
tecnologiche che permettono di raggiungere un mix perfetto per
un’esperienza unica. L’on/o delle tecnologie può essere automatizzato
attraverso sistemi di riconoscimento biometrico che settano i parametri
di illuminazione, audio e video secondo le preferenze di chi accede alla
sala. L’impiego di reti Wi-Fi per il trasferimento dei dati introduce un
tema scottante quello della sicurezza e la tutela della privacy, fra diritti
del lavoratore e dispersione di dati sensibili.
2.
Integrazione, standard aperti e scalabilità
dei sistemi per un ciclo di vita lungo
La possibilità di aggiungere servizi nel tempo e di
tenere i sistemi aperti permette alla tecnologia di
evolvere e di avvicinarsi alle esigenze del cliente, fra
essibilità e approccio graduale alle nuove tecnologie.
Un tema caro ai produttori è l’adozione di un
protocollo unico di comunicazione sia per agevolare
il dialogo fra i sistemi, sia per rendere la tecnologia
semplice, fruibile e di facile controllo
Massimiliano Carlesi, NEC
La nostra strategia è proporre al cliente piattaforme che consentano
una scalabilità orizzontale per aggiungere nuovi servizi nel tempo, e
una scalabilità verticale nalizzata a incrementare le prestazioni per
far fronte a picchi di utilizzo. Le soluzioni Nec, sia nel mondo
dei monitor professionali sia della proiezione, sono basate sullo
standard OPS (ndr Open Pluggable Specification) sviluppato per il
mercato delle meeting room e del digital signage. Una soluzione che
mette a disposizione una piattaforma che supporta diversi sistemi
operativi (Android, Linux, Windows) sui quali i clienti possono
implementare le applicazioni maggiormente utilizzate (condivisione
e collaborazione sui documenti, videoconferenza tra team distribuiti,
comunicazione digitale in ambito Corporate).
Secondo questa logica è stata recentemente introdotta all’interno dei
monitor una mini scheda elettronica (Raspberry-Pi), per erogare servizi
su piattaforme aperte e quindi consentire una maggiore scalabilità
degli stessi. La essibilità e la scalabilità consentono infatti un maggior
ritorno dell’investimento e la possibilità di usare la tecnologia nel tempo,
indipendentemente dal layout originale.
Carla Conca, Epson
Spesso ci si scontra con budget limitati, è quindi importante che ci sia
una certa lungimiranza, iniziando sin dalle prime fasi a impostare sistemi
scalabili e architetture aperte a successivi ampliamenti. Bisogna farlo a
monte perché nelle fasi successive diventa di cilissimo e costoso.
In linea con i principali produttori supportiamo diversi protocolli
di comunicazione. A livello associativo si sta tentando di trovare un
linguaggio comune, una forte spinta potrebbe giungere dall’Unione
Europea che inizia muoversi in questa direzione.
Stefano Panzetta, Samsung
Considerato il focus sulla visualizzazione, la tendenza è integrare sempre
più funzioni all’interno del sistema rendendo il monitor sempre più aperto
a tutte le funzionalità di base. Samsung mette a disposizione un protocollo
di controllo remoto, nato con i primissimi monitor ed evoluto nel tempo,
che funziona su rete cablata o Wi-Fi, a fare la di erenza è la possibilità di
un uso è trasversale su tutti i prodotti.
Luca Russo, LG
Stiamo lavorando con diversi brand che operano nel controllo,
consapevoli del fatto che più la soluzione è integrata più è fruibile e
utilizzabile. L’obiettivo è sviluppare quanto più possibile tecnologie
comuni e migliorare i protocolli proprietari condivisi del sistema di
collaboration a nché facilitino l’utilizzo del prodotto. Crediamo infatti
che la comunicazione debba essere ‘uni cata’ in senso reale: microfonia,
audio, luci, schermi e sistemi di collaboration devono poter comunicare
tra loro per dare origine a una soluzione unica. LG collabora con i
maggior produttori di Uni ed Communication & Collaboration per uno
scambio di driver e protocolli che possano favorire la con gurazione e, di
conseguenza, l’installazione e l’utilizzo delle apparecchiature all’interno
delle meeting room.
Claudio Fassiotti, Canon
Le soluzioni Canon sono compatibili con i protocolli di
comunicazione più utilizzati in commercio, oltre naturalmente a
gestire anche protocolli proprietari, in modo da o rire più possibilità a
livello di integrazione dei sistemi.
3.
L’approccio consulenziale come punto di partenza
Se l’architetto non è obbligato a conoscere i dettagli
tecnici relativi alle nuove tecnologie, è comunque
tenuto ad aprire un tavolo di lavoro con i system
integrator, perché avviare la collaborazione sin dai
primi passi è l’unica garanzia per evitare ostacoli e
incrementi di spesa in corso d’opera
Claudio Fassiotti, Canon
Il produttore deve collaborare in maniera proattiva con approccio
consulenziale, aiutando i propri interlocutori trovare la migliore soluzione
Officelayout 170
luglio-settembre 2017
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