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Officelayout 169

aprile-giugno 2017

con Domenico De Masi

di Paola Cecco

faccia

a

faccia

Il lavoro è un fenomeno sociale intercon-

nesso con molti altri aspetti del macrosi-

stema in cui si trova a operare. Quali fattori

ne modificheranno caratteristiche e moda-

lità? In che modo il cambiamento in atto si

rifletterà sullo spazio ufficio?

I due grandi motori del mutamento sono la glo-

balizzazione e il progresso tecnologico. La glo-

balizzazione nei lavori d’ufficio ha inciso perché

si sono potuti spostare, attraverso il telelavoro,

migliaia di posti di attività fuori dall’azienda e

fuori dall’Italia.

Ma l’impatto maggiore sugli uffici sarà conse-

guente al progresso tecnologico che impatta

sulla riprogettazione: da un lato perché le

tecnologie in molti casi sostituiscono per-

sone, dall’altro perché consentono la destrut-

turazione del tempo e dello spazio permet-

tendo alle persone di svolgere la propria

attività quasi ovunque.

Stiamo andando verso una generazione di di-

gitali che ha sempre fatto tutto via internet,

dunque per i giovanissimi sarà inconcepibile

dover uscire di casa, fare chilometri, per svol-

gere cose che possono essere espletate tran-

quillamente a casa, al bar o sulla spiaggia.

L’azienda rimane un’istituzione antiquata, di-

mostrando un attaccamento fisico ai lavoratori

che vuole a tutti i costi sottomessi ai suoi spazi,

senza rendersi conto che questo significa

spendere più soldi e dover ricorrere a un’orga-

nizzazione più macchinosa. La dimostrazione è

la percentuale minima di organizzazioni che

hanno fatto ricorso contrattuale al telelavoro

anche se ormai tutti lavorano via internet men-

Per progettare il futuro, e in particolare quello del lavoro, occorre

prevederlo. Nasce da questa consapevolezza l’ultima opera del sociologo

Domenico De Masi, la ricerca

“Lavoro 2025. Il futuro dell’occupazione

(e della disoccupazione)”

con la quale sono state esplorate le probabili

mutazioni di quella galassia di attività che va sotto il nome

omnicomprensivo di “lavoro”. Scaturita dalle esigenze conoscitive di un

gruppo di parlamentari della Commissione Lavoro della Camera dei

Deputati, la ricerca rappresenta un terreno fertile per l’incontro tra politici e

intellettuali, gli uni in possesso dei poteri necessari per progettare, gli altri

in possesso delle discipline necessarie per prevedere.

Quali saranno gli effetti del progresso tecnologico sull’occupazione? Quale

sorte attende i Neet, cioè i giovani che non studiano e non sono alla ricerca

di un lavoro? Nei prossimi anni i posti di lavoro aumenteranno più o meno

della popolazione attiva? Come e dove si lavorerà in futuro?

Questi alcuni dei quesiti ai quali Domenico De Masi, con le ricercatrici

Elisabetta Fabiani e Camilla Monda, valorizzando il panel di 11 esperti, con

punti di vista e competenze diverse e complementari, hanno cercato di

dare una risposta scientificamente attendibile. Ne abbiamo colto alcuni

spunti nell’intervista all’autore della ricerca per capire quali saranno le

implicazioni sui tempi e spazi del lavoro

Domenico De Masi,

professore di

Sociologia del Lavoro

presso l’Università “La

Sapienza” di Roma