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aprile-giugno 2017

fungono da discriminante: l’81% del campio-

ne afferma infatti di non avere mai escluso

un candidato dall’iter di selezione per questa

motivazione.

E tra i professionisti? Più della metà del cam-

pione (51%) si affida ai Social Network pro-

fessionali per individuare nuove opportunità

di lavoro. Non solo, il 57% degli intervistati

ritiene che sia giusto che le aziende esegua-

no uno screening delle informazioni conte-

nute sui profili Social dei candidati, sempre

che si tratti di pagine professionali. Solo il

28%, invece, considera legittimo uno scree-

ning a 360 gradi di tutti i Social.

L’identikit del candidato ideale

In fase di selezione, l’83% delle aziende met-

te al primo posto una solida esperienza ma-

turata sul campo, seguita da ottime referenze

(12%) e dal titolo di studio (5%). Per l’80%

delle imprese, il candidato ideale deve pos-

sedere forti competenze linguistiche. Oltre

all’imprescindibile inglese, particolare inte-

resse per i candidati che dimostrano di

saper parlare francese (56%), tedesco (53%),

spagnolo (37%), oltre al cinese (17%).

Per sbaragliare la concorrenza nel processo

di selezione, i professionisti italiani puntano

sulla formazione per arricchire il curriculum.

Il 54% cerca di sviluppare le proprie compe-

tenze trasversali, mentre il 51% si dedica allo

studio delle lingue straniere. Oltre all’inglese,

gli intervistati optano per tedesco (28%), fran-

cese (28%), spagnolo (24%) e cinese (9%).

Politiche retributive e benefit

Per assicurarsi le risorse migliori e la retention

delle risorse attuali, il 94% delle imprese in-

tervistate offre benefit di natura economica.

Inoltre, il 96% delle imprese offre benefit di

natura non economica come l’assicurazione

sanitaria (90%), la macchina aziendale

(78%), il telefono aziendale (68%) e i rimborsi

spese (54%).

La quasi totalità dei professionisti (95%) di-

chiara di valutarne la presenza nelle offerte

di lavoro: tra i più ambiti, l’auto aziendale

(83%), l’assicurazione sanitaria (79%) e il rim-

borso spese (51%).

La nuova edizione della

Hays Salary

Guide

è disponibile:

Hays.it

Regus, il lavoro da remoto

favorisce la concentrazione

Cambiare ambiente favorisce la produttività.

Secondo il nuovo studio

commissionato da Regus, il fornitore di soluzioni ufficio flessibili, quasi

la metà dei lavoratori italiani che accusano sintomi di “claustrofobia”

trova sollievo nel cambiare ambiente di lavoro.

Per ricercare i motivi per cui sempre più persone scelgono di lavorare da

remoto, Regus ha intervistato più di 300 lavoratori italiani scoprendo che,

oltre a migliorare la produttività, il lavoro da remoto aiuta le persone (55%)

a concentrarsi. Prendersi una pausa dal solito contesto lavorativo serve a

ritrovare la concentrazione e consente di svolgere le attività senza essere

interrotti da colleghi o telefoni che squillano.

Lo studio ha inoltre rivelato che lo smart working contribuisce a

migliorare i programmi di viaggio (62%), poiché chi lavora da remoto

dedica meno tempo agli spostamenti.

Altri risultati:

• Il 53% dei lavoratori afferma che lavorare da remoto li aiuta a essere

più vicini ai clienti o potenziali clienti in caso di riunioni importanti;

• I manager e direttori d’azienda italiani dichiarano che intendono

concedere ai loro team uno o due giorni a settimana in cui lavorare da

remoto (43%);

• Il 9% accetterebbe che i propri dipendenti lavorassero da remoto per

l’intera settimana.

Mauro Mordini

, Regus country manager per l’Italia e per Malta

,

commenta: “In genere si pensa che i dirigenti d’azienda siano alquanto

riluttanti a far lavorare da remoto i propri dipendenti, pertanto stupisce

scoprire che siano consapevoli dell’impatto che il lavoro da remoto ha

sulla forza lavoro. Un’ulteriore motivazione al lavoro da remoto è che

questo assicura alle aziende una portata più ampia. Quando un’azienda

è in crescita, la vicinanza ai clienti attuali e potenziali è sì

indispensabile, ma anche costosa. Lo smart working consente di essere

presenti in più sedi, a un costo aggiuntivo decisamente ridotto”.