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Officelayout 169

aprile-giugno 2017

IN PRIMO PIANO

Secondo uno studio condotto da Epson su

oltre 7.000 lavoratori nei cinque principali

Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Re-

gno Unito e Spagna), il mondo del lavoro sarà

trasformato dalle nuove tecnologie in tempi

più brevi di quanto si pensasse: molti infatti

ritengono che non sia così lontano un mondo

dove la produzione di massa appartiene al

passato, le persone possono lavorare sempre

da casa per evitare lunghi e complessi spo-

stamenti, e dove le riunioni si svolgono vir-

tualmente attraverso ologrammi. Più della

metà (57%) dei dipendenti europei – ma ben

il 62% di quelli italiani – che lavorano nella

sanita`, formazione, retail e produzione ritiene

che la tecnologia rivoluzionerà settori e mo-

delli aziendali. Soprattutto, il 6% degli inter-

vistati in Europa (e il 4% in Italia) crede che

nel futuro la propria mansione non esisterà

più

: una previsione che stando ai modelli at-

tuali potrebbe anche avere un impatto sociale

significativo, considerato che si parla di una

possibile riduzione dei livelli di occupazione

in Europa al 64%, un valore inferiore a

quello registrato nel 2005.

Ciò nonostante, chi lavora mostra di essere

cittadino a pieno titolo della learning society

e

gli italiani (86%) si dichiarano ancora una

volta più ottimisti degli europei (72%), con

il 63% disposto ad aggiornare le proprie

conoscenze per poter svolgere nuove

mansioni.

Tuttavia, questo ottimismo potrebbe essere

vanificato dal fatto che, nelle opinioni dei di-

pendenti, le aziende sembrano non voler trar-

re il massimo vantaggio dalle nuove tecno-

logie: infatti solo il 15% dei lavoratori italiani

considera la propria organizzazione "eccel-

lente" nel monitorare i nuovi sviluppi tecno-

logici e meno di un terzo (27%) la ritiene par-

ticolarmente abile quando si tratta di imple-

mentare nuove tecnologie. In questo scena-

Le

tecnologie

sul posto di lavoro

Gli italiani sono più ottimisti degli europei in merito all'adozione della tecnologia,

ma tutti sollevano questioni inerenti la responsabilità nel suo utilizzo

a cura della redazione

rio, sostanzialmente allineato ai valori euro-

pei, rimane quindi una certa sfiducia da parte

dei lavoratori sulla capacità o volontà delle

organizzazioni circa l'implementazione e

l'utilizzo delle nuove tecnologie.

Lo studio che ha messo a confronto le opi-

nioni fornite da 17 esperti di vari settori con

quelle di oltre 7.000 dipendenti e manager

nelle cinque principali economie europee,

evidenzia come singoli individui, datori di la-

voro e istituzioni debbano affrontare scelte

non facili circa l'adozione delle nuove tec-

nologie. Emerge come di fronte a tali scelte,

che potrebbero avere implicazioni in termini

di occupazione, risultati aziendali e compe-

titività a livello mondiale, le opinioni siano

contrastanti sia sui potenziali vantaggi che

sulle possibili minacce circa l'avvento del-

l'innovazione tecnologica nei vari settori e

nelle diverse economie.

Le nuove tecnologie

favoriscono l’aumento o la

diminuzione dell’occupazione?

Il parere dei lavoratori

Stando alle risposte fornite, il 75% dei lavo-

ratori europei (e il 78% degli italiani) ritiene

che l'utilizzo di nuove tecnologie potrebbe

comportare una riduzione del numero di di-

pendenti nell'azienda. A tale riguardo, i più

preoccupati sono gli spagnoli (80%) seguiti

a ruota dagli italiani (78%), mentre i tedeschi

(67%) lo sono molto meno.

A sorpresa,

il settore manifatturiero si é ri-

velato particolarmente ottimista

: qui il 75%

prevede il passaggio a un modello di produ-

zione più localizzato, con il 55% degli inter-

vistati (57% in Italia) concorde sul fatto che

i livelli di occupazione rimarranno invariati o

aumenteranno.

Nel settore della formazione l'ottimismo

è meno diffuso

: mancanza di finanziamenti,

formazione degli insegnanti e tecnologie ob-

solete vengono indicate come le principali

minacce per il futuro della formazione. Il 61%

a livello europeo (68% in Italia) degli inter-

vistati, inoltre, ritiene che gli insegnanti non

dispongano delle conoscenze necessarie per

utilizzare le nuove tecnologie nei prossimi 10

anni, con conseguenti difficoltà nell'impartire

lezioni agli studenti.

Nuove tecnologie

e competitività:

aspettative e timori

Oltre i tre quarti degli intervistati hanno dichia-

rato che la tecnologia potrebbe aumentare i

profitti delle aziende e offrire nuove opportunità

di crescita. Tuttavia, per le realtà che vogliono

investire sulle nuove tecnologie con l'obiettivo

di mantenere la loro competitività e trarre van-

taggio dal cambiamento, lo studio ha eviden-

ziato

tre tendenze principali

che non devono

essere trascurate:

• I maggiori timori di perdere il posto di lavoro

provengono dai giovani e dai top manager

Mentre in media solo il 6% dei dipendenti ha

dichiarato di voler fermare o impedire di pro-

posito l'introduzione della tecnologia qualora

questa rappresentasse una minaccia per la

mansione svolta, sorprendentemente questa

percentuale aumenta tra i Millennials (giovani

tra 18 e 29 anni) con il 12% e tra i dirigenti,

con addirittura il 17%.

• Le nuove tecnologie esercitano un forte fa-

scino, ma sono poco conosciute

Inmedia, gli intervistati sono affascinati dalle tec-

nologie emergenti come l'intelligenza artificiale,