Office Automation settembre 2013 - page 90

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La sensazione è che nel corso di questa lunga crisi
economica gradualmente sia cambiato qualcosa di
fondo nella motivazione al cambiamento di azien-
da. È un fenomeno che riguarda in particolare tutte
quelle figure professionali che gravitano nell’area
commerciale dove, per definizione, il turn over è
più elevato e la conoscenza delle aziende compe-
titor più profonda.
Nei primi contatti in cui come head hunter propo-
niamo una nuova opportunità professionale co-
gliamo oggi un atteggiamento diverso rispetto al
passato. Lo avvertiamo in particolare nella primis-
sima reazione, la più istintiva e quindi la più rive-
latrice. Non sentiamo più la differenza di reazione
a seconda che la nuova opportunità venga da una
nota, grande e storica azienda o da un nome pres-
soché sconosciuto. Il nome famoso, quello che da
solo ci evitava di dire altro per suscitare l’interes-
se non basta più, di contro la società sconosciuta
o quasi non viene più automaticamente snobbata.
Anzi si vuole approfondire chi sono, cosa fanno, da
dove vengono. È come se si fossero assottigliate
le distanze tra le aziende di forte richiamo, con un
brand importante e tutte le altre.
A volte sembra che proprio il nome mai sentito
o meno noto accenda più aspettative, come dire:
con quello che sta succedendo nel mercato cono-
sciuto, non chiudiamo la porta a qualcosa che non
conosciamo ma potrebbe rivelarsi migliore. Quasi
il contrario di quanto avveniva in precedenza quan-
do chi lavorava in una azienda solida e di presti-
gio si sentiva come in una botte di ferro e non era
disponibile a valutare nessun nome che non fosse
almeno altrettanto famoso.
Oggi pare che le botti di ferro non ci siano più.
Non ci sono più certezze
Le sicurezze, così solide in passato, relative ai gran-
di player del mercato si sono pian piano sgretolate
sotto i colpi delle continue ristrutturazioni, incentivi
all’uscita, livelli retributivi ridimensionati, contratti
temporanei non confermati e via di seguito.
A livello internazionale se si deve decidere dove ef-
fettuare riduzioni di personale, tra le varie Country
europee l’Italia viene quasi sempre penalizzata, in-
dipendentemente dal costo economico che i tagli
di personale comportano nel nostro Paese. Un gran
numero di manager ha subito un brusco risveglio, si
è accorto d’un tratto che quell’azienda idilliaca dove
lavora da dieci o vent’anni non esiste più. Quell’a-
zienda un po’ mamma, dove se lavori bene, dimostri
impegno e dedizione nessuno ti tocca, anzi vieni
costantemente riconosciuto, è scomparsa. Prima
ancora di capire cosa sta succedendo ti trovi fuori.
Per molti manager questo è un colpo durissimo da
cui i più faticano non poco a risollevarsi.
Nei colloqui ti accorgi che la sicurezza della propria
posizione e del proprio ruolo era il reale sostegno
della sicurezza personale. Stuoli di consulenti di
coaching, couseling e simili lavorano a ricostruire
principalmente la fiducia in se stessi.
Questi episodi hanno chiaramente una forte ricaduta
Cercare nuove
opportunità?
CRISI E MOTIVAZIONE
AL CAMBIAMENTO DI AZIENDA
Sergio Cantinazzi, managing partner Inlay
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