Office Automation settembre 2013 - page 91

Sergio Cantinazzi
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sull’immagine esterna dell’a-
zienda, che perde il suo fasci-
no storico, quell’appealing che
attirava le persone dal mercato
esterno.
Rimettersi in gioco
Quasi più che le ristrutturazio-
ni di massa colpisce l’incentivo
all’uscita di singoli personaggi
storici, nell’area del middle management, di quelle
persone che hanno costituito per tanti anni l’ossatura
dell’azienda, che sono sempre stati un riferimento,
hanno sempre fatto bene e sono ancora lontane dal
pensionamento. Sono persone in cui ci si identifica
facilmente e quando sono toccate la risonanza in-
terna, ma anche quella esterna, è notevole.
Penso occorrerà del tempo per riconquistare la fi-
ducia così come ne è occorso molto per scalzare
le certezze.
Nel mondo della tecnologia, che è quello che co-
nosciamo meglio, ci sono alcune aziende che si
sottraggono a questo fenomeno di perdita di ap-
pealing, sono quelle più avanzate nel settore del
digitale o dei social network, le multinazionali che
tutti conosciamo per aver creato l’economia del web.
Questi importanti gruppi, insieme ad alcune ban-
che o assicurazioni particolarmente attive sul web,
sono riuscite a far passare un messaggio di rinnova-
mento reale, di ambiente dinamico, di meritocrazia
e possibilità di crescita professionale.
Ma rispetto alla generalità il numero è davvero esiguo
Ovviamente tutto quanto detto finora certamente
non vale per chi ha perso il lavoro o sa benissimo
che sta per perderlo .
La situazione è del tutto differente, in questi casi la
reazione è sempre e comunque
di forte interesse.
Ci accorgiamo facilmente però
che è una motivazione generi-
ca dettata da un’ansia di fon-
do, qualsiasi nuova opportuni-
tà è a priori splendida perché
è una luce di speranza in un
momento di buio. La persona
contattata quasi non ascolta il
nome dell’azienda proposta, ed è poco attenta alla
posizione specifica, sta già pensando ai prossimi
passi, al colloquio, alla selezione.
Guardare anche al di là
dei confini nazionali
Un’ultima notazione riguarda la maggiore apertura
dei giovani verso esperienze all’estero.
Al di là infatti dei singoli episodi, delle frasi fatte e
dei fiumi di parole su questo argomento, nella realtà
il tipico neolaureato italiano ha sempre avuto for-
ti remore, specialmente relative ai legami familiari
e affettivi, di fronte all’ipotesi di un trasferimento
all’estero di media lunga durata.
Forse oggi per la prima volta dopo molti anni la
percezione dello scenario economico, dell’aleato-
rietà del mercato del lavoro in Italia sta modificando
un atteggiamento fortemente radicato nella nostra
cultura e queste resistenze iniziano a cedere.
settembre 2013
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Non ci sono più differenze
sostanziali di fronte
a una proposta che viene
da una nota, grande
e storica azienda
o da un nome pressoché
sconosciuto
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