Intelligent Building & Smart City Conference

VALUE PARTNER ZONE

09 Giugno 2022 dalle 09:00 alle 16:15

Smart City Conference

Un ecosistema interconnesso all'insegna della sostenibilità e della sicurezza per offrire nuovi servizi ad imprese e cittadini

FORMULA WEBINAR

Per informazioni: Kelen Zakelj
kelen.zakelj@soiel.it - 02 30453321

Smart City Conference (leggi l'articolo completo)

Il 9 giugno ha avuto luogo la Smart City Conference organizzata da Soiel International che ha trattato di un tema di grande attualità e al centro di numerosi dibattiti, in Italia e all'estero. La stessa Unione Europea si è fatta interprete delle istanze di rinnovamento delle città in un'ottica digitale e di miglioramento della qualità della vita. Sulle energie rinnovabili l'Italia deve risalire la china e anche per avere città intelligenti il lavoro da fare è tanto.

 

Hanno partecipato:

  • Domenico Di Canosa, Presidente - Smart Building Alliance for Smart Cities Italia
  • Lorenzo Nissim, Fondatore, Vicepresidente e Direttore delle Operazioni - IBIMI - buildingSMART Italy
  • Luca Cardone, Head of 5G & Corporate Solutions - WindTre
  • Daniele Pennati, Marketing Manager - Siemens S.p.A.
  • Gianpiero Ruggiero, Primo Tecnologo Ufficio Programmazione e Grant Office - Consiglio Nazionale delle Ricerche
  • Stefano Andreani, Architetto Principal di Oblyk Studio - Kilometro Rosso e Ricercatore alla Harvard University
  • Fabrizio Ferrari, Presidente del Gruppo Trasformatori Elettrici - ANIE Energia
  • Marcello Salvio, Responsabile Laboratorio DUEE-SPS-ESE: Efficienza Energetica Settori Economici - ENEA
  • Alessandro Scipioni, Affari Tecnici - Area Affari Normativi e Regolatori - Elettricità Futura
  • Francesco Sergi, Primo Ricercatore - CNR-ITAE Messina
  • Marco Simonetti, Professore Associato di Fisica delle Costruzioni e Termodinamica - Politecnico di Torino per ANIE Rinnovabili
  • Gian Guido Nobili, Direttore tecnico - FISU Forum Italiano per la Sicurezza Urbana
  • Avv. Vincenzo Colarocco, Responsabile del dipartimento "Compliance, media e tecnologia" - Studio Previti
  • Massimo Lommi, Channel Business Manager - Milestone Systems
  • Alessandro Bartolini, Responsabile Smart City e Smart Security - a2a Smart City
  • Avv. Debora Stella, Counsel - Bird & Bird

Overview

Nella corsa alle energie rinnovabili non tutti paesi corrono alla stessa velocità. L'Italia è in ritardo.
Nella 59esima edizione del report "EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI)", la classifica dei 40 Paesi più attrattivi in termini di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, è scesa dal 13° al 15° posto. La Top Five vede al primo posto gli Stati Uniti, grazie a un'ampia rete di idrogeno pulito e i maggiori investimenti in impianti eolici offshore, seguiti dalla Cina, che ha potenziato l'impiego dell'idrogeno a livello industriale e nelle aree rurali, dalla Gran Bretagna, dalla Germania e dall'Australia.

Tuttavia l'aumento della domanda di fornitura di energia pulita da fonti rinnovabili guiderà la ricerca e stimolerà i progressi tecnologici, con il risultato di ridurre anche di molto i costi di queste fonti e tecnologie.

Un punto di svolta, quindi, soprattutto a livello finanziario, grazie anche alla possibilità che l'energia eolica generata dagli impianti offshore galleggianti possa essere utilizzata direttamente per produrre idrogeno verde, con il suo enorme potenziale di decarbonizzazione per le industrie più energivore.

Ma quanto occorrerebbe investire per imprimere slancio al settore? L'Unione Europea ha elaborato un piano di investimenti di circa 300 miliardi di euro, con cui portare le rinnovabili al 45% del mix energetico entro il 2030.

Basteranno? Per aumentare la capacità delle rinnovabili serviranno molte risorse finanziarie, perché bisognerà realizzare nuovi impianti, nuove reti e soprattutto sistemi di accumulo efficienti.

Questo significa che l'intero sistema energetico europeo andrà rapidamente riaggiustato, ampliato e innovato, con uno sforzo finanziario che secondo Rystad Energy potrebbe superare i 1.000 miliardi di euro entro la fine del decennio.

Ad esempio, per il solare fotovoltaico l'obiettivo è arrivare a 320 GW di capacità entro il 2025 e quasi 600 GW entro il 2030, il che potrebbe consentire all'UE di sostituire in blocco 9 miliardi di metri cubi di gas.

Al momento mancano 131 GW di capacità solare installata per rispettare il primo traguardo al 2025, cioè 44 GW all'anno, con la velocità attuale.

Partendo dal costo medio per il solare fotovoltaico di 1,1 milioni di euro a MW di capacità installata, da qui al 2030 serviranno 452 miliardi di euro di investimenti.

Per portare le rinnovabili al 45%, inoltre, bisognerà fare leva anche sull'eolico, ma dal programma non emergono indicazioni chiare. Secondo lo studio, serviranno tra 450 e 490 GW di capacità installata nei prossimi anni, per altri 820 miliardi di euro di spesa.

Venendo al tema della smart city va preso atto che Bergamo, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Prato, Padova, Parma e Roma sono le nove città italiane scelte dalla Commissione europea per diventare, entro il 2030, Smart Cities, vere e proprie città intelligenti a impatto climatico zero.

Il progetto rientra nell'ambito di una delle cinque missioni prioritarie individuate dal Piano Strategico di Horizon Europe, il programma di ricerca e innovazione dell'UE per il periodo 2021-2027.

Le missioni, ricordiamo, rappresentano tra le sfide più urgenti per l'Unione europea, ovvero: la lotta al cancro; l'adattamento ai cambiamenti climatici; la protezione degli oceani; il raggiungimento della neutralità climatica e la creazione di città sempre più intelligenti; protezione del suolo e cibo sano.

Il progetto delle città intelligenti è un pilastro cardine della strategia europea per il raggiungimento della neutralità carbonica, obiettivo che l'UE ha fissato per il 2050. Secondo i dati, infatti, le aree urbane ospitano il 75% della popolazione dell'Unione. A livello mondiale, le città consumano oltre il 65% dell'energia disponibile, causando oltre il 70% delle emissioni di CO2.

Sono tre i segmenti della catena del valore delle città intelligenti: piattaforme smart city, app smart city e servizi smart city.

Piattaforme smart city. Si tratta di sistemi che garantiscono la fornitura unificata di servizi pubblici locali. Sebbene ogni città sia unica e tutte abbiano delle particolarità anche sul fronte dell'erogazione delle prestazioni, un elemento che genera valore per tutte è lo sviluppo di una piattaforma onnicomprensiva. Ciò consente la creazione mindset di dati aperti per incoraggiare l'innovazione e lo sviluppo di nuovi servizi digitali.

App per città intelligenti. Edifici intelligenti, trasporti intelligenti, infrastrutture intelligenti e reti intelligenti sono il banco di prova delle applicazioni per le città intelligenti. Ogni città che voglia vincere la sfida delle resilienza e di uno sviluppo sostenibile dovrà investire in questo tipo di app.

Servizi smart city. Le città non hanno le capacità di progettazione, tecniche, di integrazione o di analisi dei dati per diventare città intelligenti da sole. Esiste un mercato attivo per la progettazione e i servizi di integrazione che unisce le applicazioni per edifici intelligenti, trasporti, infrastrutture e reti elettriche. Per questo è particolarmente importante la collaborazione pubblico-privato con le aziende tecnologiche.


A cura di Gian Carlo Lanzetti