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A MILANO E SUL WEB, 04 Ottobre 2022 dalle 09:30 alle 16:30

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Per informazioni: Virginia Gerosa
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Oracle

Metaverse and WEB3 vs CX. It’s time to reinvent your Customer Experience

Paolo Massimiliano Sivo | CX Country Leader | Oracle

Il metaverso è sicuramente un tema che oggi affascina diverse aziende e persone creando però opinioni controverse in ottica di adoption mainstream. Questo porta subito ad una domanda: in un contesto dinamico e in continuo cambiamento come è possibile definire questo nuovo paradigma e quindi quali cambiamenti subirà la Customer Experience all’interno del metaverso? Lato Brand quale sarà l’approccio corretto da adottare ed i punti di attenzione da valutare per garantirsi un effettivo ritorno dell’investimento?

Partiamo con la definizione di metaverso. Io personalmente, dice Massimiliano Sivo, mi ritrovo nell’equazione che lo definisce come la somma di diverse tecnologie “immersive” che ricadono sotto il cappello della XR Extended Reality: tra cui Realtà Virtuali, Realtà Aumentate e Mixed Reality per quanto molti invece inglobano nella definizione la sola parte di VR - realtà virtuale”. Quello che accumuna tutte queste scelte è la possibilità di creare situazioni molto interattive ma soprattutto immersive, cosa impossibile da ottenere soltanto navigando su un sito web o una mobile app di matrice web 2.0.

L’utilizzo di queste tecnologie può essere funzionale alla creazione di diverse esperienze a cui sono associati differenti obiettivi di business tra cui:
· Gaming + Entertainment: esperienze digitali o “phygital come concerti, eventi, fitness etc.
· Learning: aziende che utilizzano la realtà virtuale per incentivare percorsi di formazione/apprendimento dedicati ai clienti (vedi use case industria FSI rispetto al web3) o al personale aziendale
· Networking and Collaboration
· Digital Windows and Store: spesso core business dell’azienda stessa a cui si associano anche i digital asset (Nft).

Facendo un po’ di ordine nell’universo dei metaversi che ad oggi possiamo ritrovare sullo scenario italiano ed internazionale, Sivo propone una prima macro classificazione tra “3° party Metaverse” e “Private Brand Dedicated”. Nei primi rientrano i Metaversi quali Roblox, Sandbox e Decentraland piuttosto che The Nemesis ovvero piattaforme provenienti per lo più dal mondo del gaming che vendono terreni ai brand e rendono disponibili asset digitali sviluppati da una comunità di creators. Questi universi possono (ma non necessariamente) a loro volta essere di tipo web 3.0 o meno ossia sottostanti tecnologia blockchain abilitanti funzionalità quali la creazione e lo scambio di criptovaluta piuttosto che NFT.

I metaversi privati invece, che mi piace definire “Metaverse as a Service”, sono costruzioni ad hoc con funzionalità ed esperienze tailor made rispetto alle esigenze del brand stesso. Per citare qualche esempio in fase di realizzazione da parte di Experiency con Bulgari annunciato da un accattivante teaser durante la scorsa edizione di Vivatech a Parigi piuttosto che quanto fatto da Journee per BMW, Vogue Business e H&M.

Il ruolo di Oracle in questo nuovo universo è quello di “abilitatore e facilitatore” per i brand, affinché l’esperienza dell’utente nel Metaverso sia quanto coinvolgente, real time e omnicanale possibile, lavorando sul collezionamento dei dati generati in sessione e relativa azionabilità. Oracle sta lavorando per muoversi con le applicazioni CX in cloud in ottica headless, ossia a servizio del Brand e integrate rispetto ai Metaversi (laddove possibile), alla stregua di quanto oggi accade con i canali front-end quali web e mobile app. L’esperienza e la tecnologia di Oracle può essere utile anche per tematiche di sicurezza, performance e scalabilità oltre che fornire una risposta nel caso di esperienze web 3.0 che richiedano tecnologia blockchain di tipo private permissioned.