
Una moltiplicazione delle professionalità legate al tema del “Workplace wellbeing”
. I ruoli del
responsabile delle risorse umane e del facility manager, che spesso operano in modo separato
nell’ambito delle aziende, verranno sostituiti da
“Community Manager”
che si affideranno a
strumenti analitici, tecnologie avanzate e sistemi di misurazione delle performance per adattare
lo spazio fisico alle esigenze dei suoi occupanti. L’ufficio, inteso come lo spazio di una determinata
azienda, sarà sostituito da spazi lavorativi permeabili, abitati da comunità multiple e componibili,
fondate sulla condivisione e sulla fiducia.
Questi spazi avranno un prezzo premium in funzione della loro fruibilità e del contributo che sapranno
portare al benessere degli occupanti così come all’andamento delle performance.
Il “Wellbeing” sarà un elemento critico, in grado di attrarre i tenant più qualificati,
e ricoprirà un
ruolo chiave nella scelta dei locali da affittare, soprattutto per le aziende operanti in settori ad alto
contenuto intellettuale. Con l’avanzata delle tecnologie, i processi che richiederanno l’intervento umano
diventeranno ancora più importanti e i contratti a progetto o temporanei sostituiranno quelli a tempo
pieno, ed è in queste categorie che si cercheranno prevalentemente i talenti. Ai percorsi di carriera
tradizionali si preferiranno esperienze diversificate, e saranno gli impiegati a scegliere dove e quanto
lavorare. Così gli uffici intelligenti diventeranno una scelta prioritaria per i talenti migliori e la locazione
di spazi concepiti per il benessere degli occupanti sarà imperativa per le società leader.
I parametri di misurazione del “Workplace wellbeing” saranno trasformati dalle tecnologie.
Per coloro
che sviluppano progetti a destinazione direzionale, la conoscenza delle esigenze dei conduttori sarà
più che mai essenziale: gli spazi dovranno essere concepiti sin dalle prime fasi progettuali, in stretta
collaborazione con gli occupanti. Nel prossimo decennio, potremo aspettarci sistemi di gestione del
benessere sul posto di lavoro in grado di prevedere le assenze per malattia e quindi gestire le carenze di
personale, così come i conseguenti costi in cure sanitarie. Sarà possibile analizzare lo stato di salute del
personale in relazione agli spazi fisici di lavoro. I sistemi di misurazione tradizionali dovranno adattarsi
per includere i sistemi predittivi nell’analisi dei dati. Naturalmente, se disporre di informazioni in tempo
reale sulla salute dei singoli dipendenti rappresenterà un vantaggio, potrà anche rappresentare una fonte
di preoccupazione sul tema della privacy. Disporre di tecnologie in grado di monitorare i dati biometrici
dei dipendenti e le informazioni personali sul loro stato di salute pone inoltre seri problemi di sicurezza
dei dati. Alla fine sarà una valutazione dei pro e contro a dire quanto i dipendenti saranno disposti a
concedere per avere luoghi di lavoro migliori.
Per scaricare il report completo:
www.cushwk.co/wellbeingLe previsioni del report
riguardo l’impatto
del “Wellbeing” sull’industria immobilare
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Officelayout 170
luglio-settembre 2017
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