
È un legame di lunga data quello esistente tra il designer
Marc Sadler e Caimi Brevetti. Un legame iniziato con la
realizzazione della libreria Big, vincitrice del Compasso
d’Oro ADI nel 2008, e proseguito con lo sviluppo
dei prodotti basati sulla tecnologia fonoassorbente
Snowsound – Pli, Baffle, Tra e Corner – sino all’ultimo
nato il sistema Oversize Lux che apre la strada a nuove
sperimentazioni basate sul binomio luce/acustica.
“Abbiamo pensato che se avessimo creato un prodotto
in grado di abbinare le elevate performance acustiche
della tecnologia Snowsound con una qualità della luce
dimostrata, Caimi Brevetti sarebbe riuscita ad acquisire
nuove competenze e divenire ‘problem solver’ anche nel
campo della luce – afferma Sadler –. Per questo motivo
era necessario poter gestire la luce con la stessa qualità
che permettono di ottenere dal punto di vista acustico
i pannelli Snowsound. Abbiamo dunque progettato da
zero i corpi illuminanti inserendoli in un sistema in grado
di dare risposte multiple al progettista in funzione delle
caratteristiche e dell’utilizzo degli ambienti”.
IL PRODOTTO IN UN RACCONTO.
Intervista a Marc Sadler
Quali sono state le sfide del progetto?
Ogni sfida è un cluster a sé. Aspetti come l’ignifugicità
o la dissipazione del calore delle sorgenti Led, erano
caratteristiche intrinseche dei componenti utilizzati.
La principale sfida progettuale è stata realizzare
un sistema di illuminazione discreto, praticamente
invisibile, perché l’obiettivo era valorizzare non tanto
l’oggetto quanto il sistema, mettendo a disposizione
del progettista un nuovo linguaggio per creare soluzioni
ogni volta diverse.
Particolare attenzione è stata posta alla riflessione
della luce per ottenere un buon rendimento luminoso,
soprattutto nelle versioni con pannelli scuri che assorbono
buona parte dell’emissione luminosa.
Dal punto di vista estetico è stato necessario curare
ogni minimo dettaglio considerata l’estetica minimale
del pannello. L’inserimento dei corpi illuminanti non
doveva dunque lasciare alcun segno; sfida risolta
grazie alla capacità tecnica dell’azienda che ha saputo
eliminare ogni micro difetto.
Anche la faccia superiore del pannello doveva essere
minimale e non eccessivamente tecnica, tenuto conto
che può essere visibile in realizzazioni con ambienti a
doppia altezza o in centri commerciali, la scelta è stata
dunque di realizzare un cover che consente anche il
fissaggio dei pannelli.
In che modo può essere utilizzato il prodotto?
Volendo fare un parallelo con i Lego, con Oversize Lux
l’architetto ha a disposizione una serie di mattoncini che
possono essere composti in vario modo per realizzare
dall’installazione più semplice a quella più complessa.
Viene lasciata massima libertà alla fantasia del progettista.
Il modulo base è il pannello fonoasorbente che può
essere allestito con diversi corpi illuminanti per una luce
concentrata o diffusa. I faretti orientabili consentono
inoltre di proiettare la luce nella direzione voluta. Anche
dal punto di vista compositivo le possibilità sono infinite:
ad esempio in uno spazio aperto si può creare un
percorso fonoassorbente che genera un fascio di luce
che guida le persone; mentre in un grande spazio vetrato,
dove l’acustica non è ottimale per presenza diffusa di
superfici riflettenti e vi sono problemi di abbagliamento
per l’eccesso di luce naturale, si può realizzare
un’installazione che di giorno frammenta la luce naturale
e di sera fornisce l’illuminazione dove serve.
Sono previsti sviluppi futuri del sistema?
Credo molto nell’ascolto, sarà interessante valutare i
feedback del mercato. A oggi abbiamo sviluppato alcuni
filoni applicativi, altri verranno sviluppati come step
sucessivi. È il primo passo di un ampio progetto di sviluppi
futuri da cui potranno scaturire prodotti anche molto
diversi da quelli attuali in risposta specifiche esigenze.
In copertina - Cover
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Officelayout 170
luglio-settembre 2017