
casi integrano pannelli fonoassorbenti posizionabili verticalmente in modo
da costituire elementi di divisione all’interno di spazi condivisi.
L’approccio al prodotto varia a seconda che il punto di partenza sia
l’apparecchio di illuminazione nel quale vengono integrati materiali
fonoassorbenti, o il pannello fonoassorbente sul quale vengono
inseriti punti luce.
Le forme sono le più varie, ma la loro “anima” è sempre realizzata con
materiali dalla comprovata capacità fonoassorbente e con caratteristiche di
resistenza e di reazione al fuoco adatte a un uso in ambito u cio.
Il poliestere è il polimero più sfruttato, utilizzato sia per le
imbottiture, sia come tessuto di rivestimento. Vengono inoltre
impiegati il feltro ricavato da PET riciclato, utilizzato per rivestire
schiume fonoassorbenti; pannelli in fibra minerale traforati con
strato di gomma poliuretanica poi tappezzati in tessuto, o pannelli in
poliestere termoformato rivestiti in laminato o in legno microforati.
La componente di luce è principalmente realizzata con sorgenti
Led, sotto forma di spot incassati per creare semplici effetti di luce,
oppure inseriti in elementi tecnici finalizzati al raggiungimento del
comfort illuminotecnico richiesto per l’attività lavorativa.
Di grande interesse per l’ambito office sono le soluzioni pensate
per essere installate direttamente sulle scrivanie con performance
acustiche e illuminotecniche strettamente connesse all’area di lavoro.
Genesi del prodotto
Diversi sono i percorsi che hanno portato alla nascita delle lampade
fonoassorbenti. In molti casi sono le criticità riscontrate nel corso della
progettazione di ambienti u cio o spazi pubblici a dare l’input per lo
sviluppo di soluzioni two-in-one, in altri invece l’o erta di soluzioni
evolute e più performanti è un preciso obiettivo dell’azienda produttrice.
Patrizia Vicenzi
, business leader di Luceplan
, racconta il percorso che
ha condotto alla nascita delle lampade acustiche del marchio: “La prima
lampada creata, Pétale, è stata disegnata da Odile Decq impegnata
sul campo nella progettazione di un’architettura avveniristica dove
grandi open space necessitavano un particolare studio dell’acustica,
ma l’architettura, con facciate vetrate e senza muri divisori ciechi,
non permetteva di utilizzare soluzioni fonoassorbenti tradizionali.
In collaborazione con la progettista è stato quindi customizzato un
apparecchio a sospensione, abbinando illuminazione di usa e comfort
acustico in un elemento di grande semplicità formale, ma di grande
impatto estetico ed estremamente funzionale. Silenzio nasce invece
dall’esperienza di
Monica Armani
nella creazione di elementi d’arredo
rivestiti con tessuti, capaci di scaldare e personalizzare gli interni
contribuendo a rendere gli ambienti più ovattati”. Puntualizza l’architetto
Armani: “nel corso del restyling di un importante headquarter, con
Collocato nella zona de La Confluence, area ex industriale oggi tornata a
nuova vita, l’edificio progettato da Odile Decq è composto da due padiglioni
ruotati di 86° e sospesi su una struttura metallica.
Negli interni, i grandi open space necessitavano un particolare studio
dell’acustica, in quanto l’architettura, con facciate vetrate e senza muri
divisori ciechi, non permetteva di utilizzare soluzioni fonoassorbenti
tradizionali. In collaborazione con
Luceplan
è stato quindi realizzato un
prodotto ad hoc,
Pétale
, successivamente entrato in produzione.
“L’ispirazione discende dalla volontà di avere un oggetto volante sopra le
scrivanie che potesse dare vita a una sorta di cielo con nuvole – racconta
Odile Decq –. Qualcosa che non creasse un’atmosfera rigida benché
massimamente funzionale”
GL Events Headquarters,
Lione
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30
Officelayout 170
luglio-settembre 2017