Quando ci troviamo a voler definire
un tema così essenziale come quello
della leadership risulta evidente quanto
l’impresa sia ardua e i risultati sempre
molto poco soddisfacenti. Ogni defini-
zione sembra cogliere solo un aspetto,
una sfaccettatura del diamante lea-
dership, senza coglierne l’essenza. Si
sovrappongono, infatti, definizioni che
- consapevolmente o inconsapevol-
mente - hanno a che fare con ambiti
e presidi culturali molto diversi. Per
aiutarci, nel districare questa matassa,
ricorriamo al celebre modello integrale
di
KenWilber
e alla sua famosa ma-
trice Aqal (acronimo di ‘all quadrants
all levels”). Ken Wilber è un filosofo
statunitense noto per essere uno dei
padri del pensiero integrale. La sua
matrice si sostanzia in 4 quadranti che
contraddistinguono l’esperienza uma-
na di ogni fenomeno. In altre parole,
per Wilber la realtà è sempre e ine-
vitabilmente ‘tetraemergente’, ovvero
emerge simultaneamente in quattro
dimensioni interconnesse rappresen-
tabili nella seguente matrice Interno-
Esterno/Individuale-Collettivo.
– Interna|Individuale: l’ambito psico-
logico e intenzionale (in alto a sini-
stra). È la dimensione invisibile della
psiche, della soggettività: percezio-
ni, sensazioni, emozioni, pensieri,
bisogni, desideri, motivazioni, ispi-
razioni, intuizioni. Sul piano della le-
adership ha a che fare
con l’esperienza inte-
riore della leadership,
l’attitudine psicologi-
ca, cognitiva, emotiva,
spirituale, la capacità di
essere presente e con-
nesso innanzitutto a se
stesso.
– Esterna|Individuale: il
compor tamento (in
alto a destra). È la di-
mensione visibile e og-
gettiva della realtà e si
esprime a livello indi-
viduale nel comporta-
mento, nell’azione. Sul piano della
leadership si esprime in ciò che il
leader concretamente agisce, in ciò
che è visibile agli altri sul piano dei
comportamenti intenzionali e non,
consapevoli e inconsapevoli.
– Interna|Collettiva: la cultura (in bas-
so a sinistra). È la dimensione ‘inter-
soggettiva’, relazionale, culturale, si-
stemica. È il livello in cui la leadership
si esprime nella forma delle relazioni
che il leader intrattiene con il mon-
do, con il gruppo e con tutti gli sta-
keholder di riferimento. La relazione
con sé, con i suoi capi, con i pari,
con i collaboratori, con il mondo.
– Esterna|Collettiva: il sistema (in bas-
so a destra). È la dimensione ‘inter-
oggettiva’ che include la struttura
visibile dei sistemi, come per esem-
pio, l’organigramma e il modello di
organizzazione. Su questo piano, la
leadership ha a che fare con la po-
sizione gerarchica all’interno dell’or-
ganizzazione e su tutto ciò che del
sistema organizzativo è visibile (di-
sposizione degli spazi, strutture fi-
siche, architetture).
Partire prima di tutto da se stessi
Credo sia evidente quanto la leader-
ship abbia a che fare con tutti e quat-
tro gli aspetti. Per tanto, una buona
definizione dovrebbe tenerne conto.
Tuttavia, è molto interessante notare
che nelle molteplici definizioni di lea-
dership che si trovano in letteratura
si dà molta più rilevanza ad aspet-
PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO
DI EVOLEADERSHIP
L’ARTE DI DARE FUTURO ALLE AZIENDE
(PRIMA PARTE)
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92
maggio 2017
Lorenzo Campese
Presidente e fondatore di One Consulenza Evolutiva e di Altrove
(Scuola per lo sviluppo delle qualità umane essenziali)
lcampese@oneweb.biz www.oneweb.biz www.altroove.itMETODI E PERCORSI DI CAMBIAMENTO