Sanità Digitale

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11 Maggio 2022 dalle 09:30 alle 13:30

Sanità Digitale

La nuova telemedicina: dall’assistenza al malato alla formazione del personale sanitario

FORMULA WEBINAR

Per informazioni: Alessia Pesce
alessia.pesce@soiel.it - 02 30453323

Studio Legale Astolfi e Associati

Spunti di riflessione in tema di telemedicina, tra novità e conferme a tutela del paziente

Sara Bravi, Avvocato - Studio Legale Astolfi e Associati

In Italia la telemedicina ha avuto un discreto sviluppo fino al 2020, ma durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 si è avuto un significativo aumento del ricorso a questo strumento di erogazione delle prestazioni sanitarie, valorizzato anche nel contesto del PNRR che alla Sanità Digitale destina 2,5 miliardi circa di fondi, di cui 1 miliardo circa alla telemedicina. In particolare, nel contesto del PNRR sono previsti due “macro progetti” in tema, ovvero la creazione di una piattaforma nazionale abilitante la telemedicina e l’implementazione di soluzioni verticali adottate a livello regionale (prime Regioni coinvolte Lombardia e Puglia). L’obiettivo degli sforzi in atto è arrivare al 2025 con un numero significativo di pazienti assistiti con la telemedicina nelle sue diverse declinazioni, quali: televisita, telemonitoraggio, teleconsulto, teleassistenza, teleriabilitazione, ecc.

In tutte queste applicazioni l’intelligenza artificiale gioca un ruolo importante, cosi come (a monte) una regolamentazione organica della materia: l’argomento clou dell’intervento di Sara Bravi.

Emerge infatti l’opportunità di giungere a un impianto normativo chiaro che regoli, innanzitutto, i ruoli e le responsabilità dei diversi soggetti chiamati in causa, come confermano, del resto, le proposte di intervento attualmente in discussione a livello comunitario. Dal 2020 si è assistito in Italia a diversi interventi in materia, ma senza affrontare nel dettaglio i temi sopra indicati.

L’emergenza pandemica, ha infatti sottolineato Bravi, ha reso più che mai attuale il ricorso alla telemedicina nelle sue diverse declinazioni e modalità di erogazione e la valorizzazione di tali strumenti, anche tramite le progettualità che stanno maturando in attuazione del PNRR, impone plurime valutazioni giuridiche. Quello dei ruoli e delle responsabilità è un tema caldo proprio per la pluralità dei soggetti coinvolti, che possono rispondere a vario titolo nei confronti dei pazienti (e non solo), soprattutto in presenza di danni derivanti dall’uso dello strumento di telemedicina. A seconda dei casi, infatti, si può configurare una responsabilità da prodotto o da violazione della normativa a protezione dei dati personali, piuttosto che una responsabilità delle strutture sanitarie e/o dei medici. Alcuni paesi hanno introdotto un percorso normativo “dedicato” alla telemedicina, ma, senza arrivare a ciò, il ricorso alle regole giuridiche esistenti per la sanità nel suo complesso dovrebbe, comunque, tenere conto delle peculiarità del contesto in esame. Organizzazione e formazione del personale (anche, ma non solo, delle strutture sanitarie) sono elementi essenziali per prevenire il rischio di responsabilità rispetto all’uso dello “strumento” di telemedicina.