
Il Campus Reti a oggi si estende per una super cie di
15.000 mq di edi ci industriali connessi da una spina di
percorsi esterni.
“L’idea progettuale è quella del campus. Un complesso
di edi ci nei quali trovano spazio funzioni e destinazioni
di erenti a completamento di un’attività che dall’ambito
informatico si è aperta verso nuove direzioni. – chiarisce
l’
architetto
Elena Ciapparelli
di Reti
– Ogni edi cio ha un
carattere che è stato esaltato dal progetto, con l’obiettivo
di portare valore alla città e a chi tutti i giorni vive questi
edi ci. La ristrutturazione della villa ha cercato di non
stravolgere l’architettura storica, ma di riportarla in vita. Il
progetto esalta le diverse vocazioni degli edi ci industriali,
sfruttando per le attività rivolte all’esterno i fabbricati con
un a accio su strada e maggior capacità attrattiva. Gli
edi ci con un particolare fascino estetico, come la centrale
termica, assumono un ruolo centrale diventando luoghi di
aggregazione. Il lo conduttore di Campus Reti è la passione
per l’arte e per il bello. Le scelte architettoniche e distributive
sono realizzate attraverso collaborazioni con alcuni artisti che,
con le loro opere e installazioni, ci hanno permesso di creare
spazi che trasmettono il valore di Campus”.
Il layout
degli u ci rispecchia le funzioni presenti in
azienda. Le mansioni amministrative, più stanziali, sono
collocate all’interno della villa che per sua natura ha
spazi maggiormente de niti; i gruppi di lavoro, collegati
ai diversi progetti e caratterizzati da una forte mobilità,
sono organizzati all’interno degli edi ci industriali con
spazi che consentono una maggior essibilità d’uso.
Le
aree operative sono organizzate in open space con divisori
che creano una parziale separazione delle isole di lavoro.
Il concetto di
fabbrica dei professionisti
è esempli cato
dalla stretta connessione tra gli spazi destinati alla
formazione e quelli operativi, voluta per attivare un
continuo confronto e scambio delle conoscenze. Oltre
agli spazi di lavoro e formazione è presente un edi cio, il
primo a essere completato, nel quale si ritrovano le sale
riunioni, l’auditorium e l’area eventi dotata di una cucina
professionale.
“Nelle scelte cromatiche, derivanti dalla collaborazione con
gli artisti prevalgono i toni neutri ed è stato mantenuto il
cemento a vista – conclude l’architetto Elena Ciapparelli –.
Anche le canaline di distribuzione impianti non sono state
nascoste, scelta sia estetica che funzionale perché permette
una maggiore essibilità degli spazi, che possono essere
nuovamente trasformati senza stravolgere l’edi cio.
Nella selezione degli allestimenti e degli arredi si è
puntato sulla qualità e l’originalità, individuando partner
internazionali come anche artigiani locali che accettassero
di sperimentare nuove soluzioni realizzate ad hoc; lo stesso
modus operandi che caratterizza Reti nella consulenza: servizi
calibrati sulle esigenze del cliente”.
La tecnologia
svolge un ruolo di primo piano: gli edi ci
sono connessi tra loro e automatizzati attraverso un sistema di
gestione centralizzato che ne migliora le funzionalità, i comfort
e i consumi. Anche gli impianti audio video sono controllati
centralmente in modo da creare con il digital signage un l
rouge che accompagna il visitatore attraverso gli spazi.
Officelayout 170
luglio-settembre 2017
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