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un disco diverso, in modo parallelo e concomitante, con

in aggiunta 4 Kbyte di metadati riservati al CRC (cyclic

redundancy check) e ad altri parametri contenenti in-

formazioni sulla sequenza corretta. Il tutto gestito via

software.

“Alcuni dei principali brevetti che detiene Infinidat ri-

guardano proprio la gestione del caching - puntualizza

Facciotti. Di fatto prevediamo tre livelli di storage: una

Dram fino a 3 TB, una cache fino a 200 TB (con unità

SSD destinate solo al reading e non al tiering), e capaci-

tà disco fino a 2,78 PB di dati non compressi. È proprio

grazie a questi algoritmi, che continuiamo a perfeziona-

re nei nostri laboratori di ricerca e sviluppo di Boston

e Tel Aviv, che siamo in grado di garantire una latenza

inferiore al millisecondo. Da analisi effettuate sugli oltre

2.000 Petabyte di storage installati in tutto il mondo, il

valor medio di cache hit è del 95%”.

Il modello commerciale

Con i suoi sistemi, costruiti come si è detto in configu-

razione tripla-attiva, e otto cassettoni di dischi, ciascuno

dei quali ne contiene 60 di dimensioni variabili da 3TB

a 8TB, Infinidat sta suscitando un interesse crescente in

tutte quelle realtà che operano sulla base di workload

eterogenei, con trend di crescita importanti, e che ri-

chiedono grande flessibilità.

Un interesse che si basa anche sul modello commerciale

adottato. “Sappiamo che oggi le aziende devono fare

sempre di più mantenendo inalterati (e se possibile di-

minuendo) i costi - commenta

Donato Ceccomancini

,

sales manager Italy della società. Per questo abbiamo

deciso di non richiedere, a chi decide di adottare la no-

stra piattaforma, gravosi investimenti up front. Di fatto il

cliente pianifica la sua crescita, sia in termini di protocolli

che di workload, per i 3 anni successivi, e gli viene con-

segnato il sistema con la capacità massima prevista (che

può arrivare anche a 2,8 PB di spazio utile non compres-

so), ma - e questa è la novità - ogni trimestre gli verrà

addebitato solo quanto utilizzato. Questo permette di

pagare solo lo spazio necessario ‘al tempo 0’, potendo

però attivare nuovo spazio in pochi minuti in base alle

esigenze effettive del business, avendo a disposizione

tutta la capacità della macchina. In pratica un vero mo-

dello di capacity-on-demand simile a quello dell’energia

elettrica. Il sistema è già pronto a gestire qualsiasi tipo di

workload, superando il concetto di tiering, e solo ogni

fine trimestre si effettua la rendicontazione di quanto

utilizzato. Un modello che segue il business dei clienti,

senza forzare investimenti non necessari inizialmente, che

si porta con sé, grazie all’architettura adottata e all’uso

intelligente dei componenti, consumi estremamente ri-

dotti, inferiori a 8 Kw per un box da oltre 5 PB. Questo

consente tipicamente un ‘saving del TCO’ nell’ordine del-

le tre cifre nell’arco di tre anni, senza contare i risparmi

dovuti all’estrema semplicità di gestione del sistema da

parte degli utenti, dal momento che la complessità di

gestione è automatizzata e demandata in back end agli

innovativi algoritmi di machine learning”.

Ulteriore fattore differenziante è che tutte le licenze

sono incluse nel prezzo – senza costo aggiuntivo anche

per quelle in roadmap per i prossimi anni - nonché il

supporto di manutenzione a assistenza tecnica 7x24x365,

con tempi di risposta garantiti in 4 ore.

In pratica un modello ibrido Capex/Opex che viene

incontro alle esigenze di un numero crescente di orga-

nizzazioni, dai cloud provider, che devono rendere ope-

rativo un nuovo cliente e/o servizio nel più breve tempo

possibile, alle industrie manifatturiere o alle società di

telecomunicazioni, dalle pubbliche amministrazioni al re-

tail fino alle banche, solo per citare alcuni dei segmenti

di mercato più interessati alle soluzioni Infinidat.

Più di 2.000 PB venduti nel mondo

In poco più di tre anni, da quando, nel 2014, è stata lan-

ciata ufficialmente sul mercato, Infinidat ha superato i

2.000 petabyte di dati gestiti a livello globale. Daniela

Miranda ha avviato le attività in Italia l’anno successivo,

coadiuvata da Riccardo Facciotti e, successivamente, da

Donato Ceccomancini e un gruppo di Technical Advisor,

Donato Ceccomancini, sales manager Italy di Infinidat

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ottobre-novembre 2017

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