Progettata per offrire performance, affidabilità e scalabilità senza compromessi, in Italia la
soluzione sviluppata dalla società israeliana continua a crescere con tassi a 3 digit trimestre su
trimestre. Il segreto sta in una tecnologia innovativa che cambia le regole del gioco nel mercato
dello storage e in un modello commerciale molto competitivo.
I
l mercato dello storage è in cerca di innovazione per-
ché ancora legato, fondamentalmente, a tecnologie che
non riescono più a gestire in maniera adeguata i volumi
di dati generati nella nuova era digitale da ambienti fisici
e virtuali sempre più eterogenei.
INFINIDAT, TUTTO
UN ALTRO STORAGE
Raffaela Citterio
Partendo da questa considerazione Moshe Yanai, nome
ben noto nel settore, ‘padre’ del progetto Symmetrix
che ha portato EMC ai vertici del mercato dei sistemi
storage di classe enterprise, fondatore in seguito della
società XIV, acquisita nel 2007 da IBM, ha deciso, nel
2011, di lanciarsi in una nuova avventura, con l’obietti-
vo di progettare e realizzare ex-novo una piattaforma
ibrida alternativa all’approccio All-flash.
È nata così Infinidat, società con presenza mondiale e
500 dipendenti che oggi, dopo la terza ondata di finan-
ziamenti ottenuta da Goldman Sachs nel settembre di
quest’anno, è valutata 1,6 miliardi di dollari, un valore
che le permette di pensare alla quotazione in Borsa,
un traguardo che si pensa di raggiungere entro il 2018.
“In genere - spiega
Daniela Miranda
, regional sales di-
rector South Europe della società, manager che vanta
una lunga esperienza nel settore dello storage e che ha
saputo portare al successo tecnologie innovative, incluso
la soluzione XIV del portafoglio IBM - l’integrazione di
diversi protocolli di storage in un unico sistema (SAN,
NAS, iSCSI) - unitamente alla coesistenza di workload
eterogenei - fanno decadere le prestazioni generali degli
apparati. L’idea è stata quella di progettare da zero un
nuovo sistema operativo che indirizzi tale problematica
e che, scrivendo il dato in modo completamente diverso
rispetto al passato, consenta l’utilizzo di hardware com-
modity garantendo le stesse prestazioni di unità basate
completamente su dischi allo stato solido (SSD), la tec-
nologia su cui oggi stanno investendo tutti i principali
player del settore”.
Per incrementare le prestazioni dello storage, infatti,
storicamente si è puntato sull’evoluzione del supporto
fisico: Infinidat ha deciso di cambiare le regole del gio-
co, partendo da un concetto di software defined che si
basa su una architettura proprietaria che ad oggi conta
Daniela Miranda, regional sales director South Europe di Infinidat
IN COPERTINA
8
ottobre-novembre 2017