Office Automation settembre 2014 - page 3

DITORIALE
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L’informatica più innovativa sta iniziando a prendere piede, tanto che per
merito di questa, a fine anno si prevede una piccola inversione di tendenza
e il mercato nel suo complesso dovrebbe registrare una crescita anche
se piccola dello 0,6% dopo anni di cali consistenti. Questa brevemente
riassunta è la conclusione del recente Rapporto Assinform presentato
qualche settimana fa a Firenze. Un piccolo passo, che certamente non
compensa le perdite degli anni scorsi, ma che ci dice come sta cambiando
e dove sta andando l’ICT. Dopo un periodo di crisi così prolungato
è inevitabile assistere a dei cambiamenti anche radicali nel modo di essere
di un mercato, e di ogni singola impresa, ed è inevitabile che si debbano
contare vincitori e vinti.
Il Rapporto mette in luce queste due categorie, tracciando una netta
separazione tra nuova e vecchia informatica, ovvero tra quella che
abilita l’era digitale e quella che supporta i livelli di automazione odierni.
Prendendo in considerazione solo le variazioni in percentuale registrate
nel 2013 rispetto al 2012, e non certo i volumi, tra i vincitori Assinform
segnala: il cloud, il cui giro d’affari è cresciuto del 32,2%; i tablet, +42,2%;
l’e-commerce +18%; gli smartphone +13,8%; lo sviluppo dell’internet of
things, +13,8%; e lo sviluppo di soluzioni web, +12,4%. Tra i perdenti spiccano:
i cellulari tradizionali, -35,6%; i server, -32%; i pc, -20%; i servizi di rete
mobile, -13,8%; i servizi di rete fissa, -10.2%; e i sistemi operativi -5,8%.
Su questi risultati intervengono diversi fattori, non ultimo la competizione
tra operatori tlc o il continuo affermarsi dell’open source. Certamente
però ci dicono anche molte altre cose: il cloud è uscito dalla fase iniziale
della curiosità e delle prime sperimentazioni; i nuovi sistemi mobili stanno
prendendo piede in modo consistente a tutti i livelli, compresi gli ambiti B2B
di piccole, medie e grandi imprese; lo sviluppo di soluzioni ICT si consolida
nella realtà del web e inizia a guardare a nuove frontiere come l’internet
of things.
Il nuovo mercato digitale sembra quindi aver imboccato anche in Italia
quelle strade che ne caratterizzeranno lo sviluppo futuro, aprendo temi
che possono essere visti come problemi, ma che è più giusto vedere come
opportuinità: come facciamo a portare le infrastrutture ICT, le applicazioni,
i modelli di business delle nostre imprese nella nuova realtà digitale?
A questa domanda ogni professionista dell’IT, che lavori presso un fornitore
di soluzioni e di servizi oppure presso un’azienda utente, sarà chiamato
a rispondere nei prossimi tempi, nella consapevolezza che alcuni paradigmi
importanti sono stati tracciati.
Una conferma di questo scenario viene in parte dall’accordo
di collaborazione tra IBM e Apple, secondo il quale, tra le tante cose,
la storica multinazionale di Armonk svilupperà esclusivamente per la casa
di Cupertino 100 app focalizzate su temi enterprise. Cosa che contribuirà,
nelle intenzioni delle due aziende, a diffondere la nuova mobility nel mondo
delle imprese e, di conseguenza, a generare un nuovo ricco business
sul fronte della system integration per i prossimi anni.
Non si può certo parlare di pervasiva ‘app-izzazione’ dei sistemi informativi
aziendali, fatti di complessi sistemi customizzati o di altrettanto complesse
piattaforme ERP con personalizzazioni più o meno elevate, ma questo
è uno scenario in cui in futuro molti dovranno impegnarsi.
Ruggero Vota
Vincitori e vinti nell’era digitale
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