PERCHÉ
LEGGERLI
Letture
PERCHÉ
LEGGERLI
Federico Butera e Giorgio De Michelis
L’Italia che compete
Franco Angeli, 2011 – euro 32 – 259 pagine
Qual è la locomotiva del si-
stema produttivo italiano?
Dopo la Fiat e l’Italsider degli
anni Sessanta, dopo i distretti
degli anni Ottanta, dopo il
Made in Italy questo libro pre-
senta un possibile what next:
the Italian Way of Doing Indu-
stry. Federico Butera e Gior-
gio De Michelis sono docenti
rispettivamente di Scienze del-
l’Organizzazione e Informa-
tica per l’Organizzazione
presso l’Università Bicocca di Milano; sono anche presi-
dente e vicepresidente della Fondazione Irso-Istituto di Ri-
cerca sui Sistemi Organizzativi, il cui programma di ricerca
e intervento si ispira ai molti significativi casi di imprese ita-
liane che sembrano mantenere e rafforzare nella crisi la
propria competitività. Da dove nasce la loro forza? Che
cosa accomuna casi di successo così diversi tra loro? Vi
sono nuovi modelli e principi organizzativi e manageriali?
Che fare per rafforzare la loro identità e rappresentanza?
Quanto potranno durare, se il Paese non si prenderà cura
di loro? L’ipotesi illustrata da Butera e De Michelis è che
stia emergendo una Italian Way of Doing Industry, un mo-
dello socio-economico e un modello di impresa ancora allo
stato embrionale diverso dai ‘castelli’ industriali, dai distretti,
dal ‘piccolo è bello’: una Italian Way frutto di un vigoroso
processo bottom-up basato su imprese, organizzazioni e
territori di nuova concezione, nuovi ‘crocevia territoriali di
reti lunghe vitali’.
Perché leggerlo?
Nel dibattito sul rilancio del destino
industriale ed economico del Paese, non può mancare un
volume che indica un possibile nuovo modello per conti-
nuare a fare industria. Un modello che non può essere
avulso dall’innovazione tecnologica e che, anzi, ha pro-
prio la necessità di rafforzarsi coniugandosi con attività di
ricerca e comunicazioni. Chi vuole giocare un ruolo
attivo da innovatore non può quindi non cercare in questo
volume delle fonti d’ispirazione e confrontare le sue espe-
rienze con quelle descritte dai due autori.
Anthony J. Bradley e Mark P. McDonald
The Social Organization
Gartner Inc., Harward Business Review Press, 2011 –
dollari 23,10 – 252 pagine
Come usare i social media per
attingere all’intelligenza collet-
tiva di clienti e dipendenti. Que-
sto l’impegnativo sottotitolo
del volume, che promette di tra-
sformare la collaborazione di
massa in risultati di business.
Se siete dei leader in azienda,
se la vostra missione è guidare
l’organizzazione verso gli
obiettivi di business, nel vostro
lavoro quotidiano non può
mancare il tempo dedicato a
massimizzare l'energia, il talento e la creatività dei vostri
dipendenti o collaboratori, e al coinvolgimento proattivo
dei clienti. Oggi la tecnologia dei social media permette
la collaborazione tra persone – collaboratori o clienti che
siano – sprigionando valore che però rischia di rimanere
sul web. Come può questa energia essere sfruttata dall’azien-
da e trasformata in business? The Social Organization (‘L’or-
ganizzazione sociale’, probabilmente il titolo in italiano
se verrà pubblicato nel nostro Paese, ma fino a oggi non
ci sono notizia in merito) fornisce una risposta esauriente
alla domanda attraverso i ragionamenti di Anthony
Bradley e Mark McDonald, due dei maggiori esperti di
Gartner nel campo dei social media, basati sull’esame di
oltre 400 organizzazioni sparse in tutto il mondo. Si ap-
prende così che aziende di settori diversi del calibro di
Xilinx, Ford Motor Company e CEMEX hanno raggiunto
grazie alle ‘tecnologie sociali’ alcuni risultati inimmaginabili
solo pochi anni fa. Tuttavia per poter attingere all’intelligenza
collettiva di collaboratori e clienti servono lungimiranza e
abilità, che gli autori condensano in un insieme di
discipline di base: visione, strategia, scopo, lancio, guida,
adattamento.
Perché leggerlo?
Fare business con i social media sta
diventando una realtà per molte aziende anche italiane.
Chi vuole iniziare a cimentarsi nella sua impresa su questo
fronte è alla ricerca di buone pratiche e indicazioni sul
come iniziare, quali sono le scelte iniziali da compiere e
quali errori evitare.
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office automation
febbraio 2012