Sanità Digitale

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11 Maggio 2022 dalle 09:30 alle 13:30

Sanità Digitale

La nuova telemedicina: dall’assistenza al malato alla formazione del personale sanitario

FORMULA WEBINAR

Per informazioni: Alessia Pesce
alessia.pesce@soiel.it - 02 30453323

Sanità Digitale (leggi l'articolo completo)

Si è svolto l’11 maggio il nuovo convegno di Soiel International dedicato alla Sanità Digitale, con particolare riguardo alla telemedicina: dall’assistenza al malato alla formazione del personale sanitario. Un tema di grande attualità in questo periodo e ancora di più in futuro, stante anche la necessità da parte del sistema sanitario di alleggerire il lavoro degli ospedali e la mancanza di letti nei pronto soccorso, oltre a ragioni di miglioramento dell’assistenza ai pazienti, in primis quelli residenti in zone piuttosto remote. Serve una regolamentazione, una volta per sempre. [...]

Hanno partecipato:

  • Sara Bravi, Avvocato - Studio Legale Astolfi e Associati
  • Vittorio Chignoli, Direttore Sanitario - Tiberia Hospital e Santa Rita da Cascia Hospital
  • Salvatore Urso, Ingegnere del settore ICT Sanità della Regione Emilia-Romagna
  • Saverio Losito, Senior Manager - Xenia Reply
  • Stefania Mancini, Co-fondatrice e direttrice generale -  I-TEL
  • Antonio Fabiani, Responsabile commerciale per la PAC e clienti Enterprise Centro Sud - IMPIANTI S.p.A.
  • Elisabetta Cardolini Rizzo, Senior Account Manager - Logitech
  • Stefano Nocentini, Senior Executive Partner - Gartner
  • Francesco Zorzi, Technical Manager - Synology
  • Giuseppe Recchia, CEO, daVinci Digital Therapeutics - daVi DigitalMedicine 
  • Claudio Garbellini, Direttore Generale - Vivisol
  • Francesca Brescia, eHealth Manager - Vivisol

 

Overview

Semplificare la diagnostica grazie al digitale per portare valore al cliente finale, ridurre i tempi e creare canali di refertazione paralleli capaci di alleggerire i laboratori clinici e le farmacie: questi gli obiettivi che hanno spinto DiaSorin, multinazionale italiana che opera nel mercato della diagnostica di laboratorio, specializzata nei segmenti dell'immunodiagnostica e della diagnostica molecolare, a esplorare le potenzialità del cloud e realizzare una soluzione digitale dedicata alla gestione dei test diagnostici. Con il supporto di Cluster Reply, la società del gruppo Reply specializzata in servizi di consulenza e di integrazione di sistemi su tecnologie Microsoft, e Concept Reply, società sempre del gruppo Reply focalizzata su soluzioni Edge e IoT, DiaSorin ha infatti sviluppato, in pochi mesi, una soluzione proprietaria di cloud IoT basata su tecnologia Microsoft Azure in grado di processare e refertare i test per il Covid-19.

È un esempio di sanità digitale, un esempio che si spera di vedere moltiplicarsi in futuro, soprattutto sul versante dell'assistenza a distanza, di cui parliamo in questo report.

La telemedicina ha tante finalità. Ad esempio, serve negli ospedali dove i posti letto stanno diminuendo: secondo statistiche ufficiali dal 2007 al 2019 la diminuzione dei posti letto negli ospedali italiani è stata del -26,78%, ovvero da 259.476 posti letto a 190mila (circa 70mila in meno). Un calo che riguarda tutti i comparti: degenza ordinaria, day hospital e day surgery. E se si confronta il dato con l’anno 2000 il calo è ancora più massiccio: nel 2000 in degenza ordinaria c’erano ben 272mila posti letto, addirittura 80 mila in più rispetto al 2019.

La telemedicina può non solo agevolare il rapporto tra paziente e medico/struttura, ma anche far risparmiare il Sistema Sanitario Nazionale.
Grazie a questo duplice obiettivo, oggi sta crescendo moltissimo e questo garantisce sicurezza, maggiore prevenzione e assistenza costante soprattutto per i soggetti più fragili.
Uno studio della Juniper Research, afferma che entro il 2025 si prevede un risparmio per l’industria sanitaria di circa 21 miliardi di dollari grazie alla telemedicina, con un tasso di crescita dell’80% rispetto al 2021.
È chiaro che questi risparmi sono limitati ai paesi più sviluppati, cui l’accesso ai dispositivi richiesti e alla connettività Internet è in larga parte maggiore. Di conseguenza questi risparmi sono attribuibili principalmente a paesi come Nord America ed Europa.

Lo studio, dal titolo “Telemedicine: Emerging Technologies, Regional Readiness & Market Forecasts 2021-2025”, offre anche un’analisi del mercato della telemedicina, fornendo approfondimenti strategici sulle tecnologie e sui fattori chiave che stanno stimolando il futuro della telemedicina. Infatti, secondo il rapporto, è stato stimato che mentre nel 2019 sono stati eseguiti oltre 280 milioni di videoconsulti, questo valore, a causa della pandemia da Covid-19, è salito a ben 348 milioni nel 2020. Lo studio afferma, inoltre, che le attività degli sviluppatori di servizi sanitari di terze parti saranno cruciali nell’accelerare la diffusione dei servizi di telemedicina emergenti e nell’aumentarne la diffusione tra gli operatori sanitari.

Con un sistema di telemedicina e teleconsulto su tutto il territorio nazionale si stima che si potrebbe realizzare un taglio del 30-40% dei costi attuali di degenza ospedaliera. A sottolineare le potenzialità del settore, soprattutto in tempi di crisi, è anche il segretario della Società Italiana di Telemedicina Giancarmine Russo, rilevando però come in Italia manchi ancora una regolamentazione in materia: "Le linee di indirizzo sono attualmente all'esame della Conferenza Stato-Regioni. L'auspicio - ha affermato - è che siano approvate entro l'anno". "Con la legge di Spending Review – ha precisato - si è decisa una riduzione dei posti letto ospedalieri. Con la telemedicina si possono però curare i pazienti mentre sono a casa attraverso il telemonitoraggio, e questo è particolarmente importante per le patologie croniche che affliggono soprattutto la popolazione anziana che è quella maggiormente in aumento". "Una giornata di degenza in ospedale - afferma ancora l'esperto - costa fino a 800 euro, contro i 200 euro di una giornata di teleassistenza". Il problema, rileva, "è che in Italia manca ancora una regolamentazione della medicina telematica. Alcune Regioni, come Lombardia ed Emilia Romagna, hanno avviato progetti-pilota di telemonitoraggio di pazienti cronici, ma tali progetti non sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale e sono dunque a carico delle Regioni stesse".

A cura di Gian Carlo Lanzetti