Alla fine di febbraio Red Hat
ha chiuso l’anno fiscale 2017,
registrando ancora una volta
risultatati estremamente positivi, a
conferma della presenza sempre
più significativa di piattaforme open
source presso organizzazioni sia
private che pubbliche (in Italia basti
ricordare la convenzione siglata con
Consip nell’ottobre 2016 grazie alla
quale tutti gli enti pubblici possono
accedere attraverso il portale
Consip alle sottoscrizioni Red Hat).
“Aziende e service provider stanno
sempre più scegliendo infrastrutture
cloud ibride e tecnologie open
source per accelerare la propria
trasformazione digitale, per cui
riteniamo di essere ben posizionati
non solo nell’immediato ma anche
sul lungo periodo”, ha dichiarato
Gianni Anguilletti
, country manager
di Red Hat Italia presentando i
numeri.
PIÙ DI 2 MILIARDI
DI DOLLARI DI RICAVI
Red Hat, dunque, ha chiuso il
2017 con 2,4 miliardi di dollari
di ricavi, in crescita del 18%
rispetto all’anno precedente, con
il valore del fatturato legato alle
sottoscrizioni pari a 2,1 miliardi
di dollari, anch’esso in crescita del
18% rispetto all’anno precedente.
“La nostra relazione strategica con
i clienti è evidenziata dall’aumento
continuo di progetti di grandi
dimensioni che ci vengono affidati
- ha proseguito Anguilletti. Il
numero di contratti superiori al
milione di dollari nell’anno fiscale
2017 è cresciuto del 30% anno
su anno, e proprio nell’ultimo
trimestre del periodo abbiamo
siglato il primo accordo superiore
ai 100 milioni di dollari”. Sono tre
i pilastri su cui poggia la strategia
dell’azienda: innanzitutto uno stack
infrastrutturale open source sempre
più completo e funzionale, che
spazia dal sistema operativo alla
virtualizzazione, dall’application
development & integration
all’API management (grazie anche
all’acquisizione di 3Scale), dai
container & microservizi al system
management & automation, e molto
altro; in secondo luogo sul supporto
dei maggiori hypervisor, middleware
e sistemi operativi per garantire ai
clienti la massima libertà di scelta,
e, infine, quella flessibilità necessaria
per rispondere rapidamente ad
esigenze in continua evoluzione.
Per approfondire questi temi Red
Hat ha deciso di lanciare un nuovo
progetto, battezzato ‘Community
of Open Innovators’, che si pone
l’obiettivo di diventare un punto di
incontro, confronto e condivisione
per approfondire i nuovi trend
tecnologici e la loro valenza in
un’ottica di innovazione di business.
Open source, il futuro che verrà
secondo
Red Hat
I risultati 2017 dell’azienda di Raleigh, che ha chiuso il 2017 con una crescita del 18% in termini di ricavi
e sottoscrizioni, confermano la penetrazione sempre maggiore delle piattaforme open source.
www.redhat.comR.C.
re e software forniti in locazione embedded all’interno
dei contratti di servizi. Attraverso Npo Rental Service è
infatti possibile ottenere un unico contratto che include
sia le attività di IT Managed Services, sia la fornitura di
prodotti. Il pagamento avviene tramite un canone che
può variare nel tempo in funzione dei servizi forniti e/o
dell’attualizzazione dei prodotti alle mu-
tate esigenze tecnologiche. Npo Rental
Service è indirizzato quindi alle aziende
interessate ad avere un unico canone per
la gestione dell’IT, ma anche ai clienti che
vogliono gestire i costi IT come Opex,
o ancora a tutte le realtà interessate a
costruire con Npo Sistemi una crescita
IT coerente e sostenibile.
NASCE NPO RENTAL SERVICE
Npo Sistemi (Ricoh Company) amplia la propria ‘value
proposition’ e lancia Npo Rental Service, un innovativo
servizio in linea con le esigenze in continua trasformazione
della clientela. “Abbiamo dato vita a Npo Rental Service
- ha commentato
Paolo Magni
, business unit manager di
NPO Rental Service - per offrire ser-
vizi e soluzioni innovativi che possano
allinearsi sia alle mutate esigenze della
clientela sia alle nuove proposte dei pro-
duttori. In altre parole siamo in grado di
proporre una precisa gestione degli asset
in un unico contratto di outsourcing”.
L’obiettivo principale del nuovo servizio
è quello di proporre soluzioni hardwa-
maggio 2017
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IN PRIMO PIANO
Gianni Anguilletti, country manager
di Red Hat Italia