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Al pari degli altri ambiti della nostra

vita quotidiana, anche la prestazione

sanitaria, vale a dire quel particolare

rapporto che lega il paziente con il

soggetto che a vario titolo si occupa

della sua cura ed assistenza, è stato, ed

è interessato da profondi cambiamenti

correlati all’impiego ed allo sviluppo,

prima durante e dopo la prestazione

stessa, di strumenti elettronici di ela-

borazione, della tecnologia delle reti,

dell’IoT (Internet of Things). Recente-

mente, per esempio nel campo della

medicina sportiva, uno dei maggiori

player dell’informatica sta sviluppando

una soluzione predittiva di intelligenza

artificiale basata sul monitoraggio dei

parametri prestazionali degli sporti-

vi professionisti che ha per scopo la

prevenzione degli infortuni. Soluzioni

di diagnosi, di cura, e di prevenzione,

rese possibili oggi dall’aumento della

capacità computazionale delle tecno-

logie disponibili, sino a qualche anno fa

immaginate solo dai più visionari au-

tori dei più celebri film di fantascienza

si stanno concretizzando nelle centi-

naia di app presenti nei nostri smart

device, con velocità esponenziale e,

purtroppo, non sempre, nell’ambito

di garanzie adeguate di tutti i diritti

della persona, non ultimo quello alla

protezione dei propri dati di caratte-

re personale, che sono da proteggere

nell’ambito del rapporto di cura. In

effetti è di questi giorni, purtroppo,

la notizia che l’Information Commis-

sioner Office Inglese

(www.ico.uk)

ha

rilevato gravi non conformità nel trat-

tamento dei dati personali dei pazienti

di una notissima istituzione di cura del

Regno Unito.

Le app sono adeguate?

Solo per fare un esempio, una veri-

fica a tappeto (Privacy Sweep 2014)

condotta dai Garanti Europei per la

protezione dei dati personali sulle app

del settore salute, ha evidenziato una

situazione deludente e per certi versi

assai preoccupante. In particolare una

su due delle applicazioni mediche ita-

liane e straniere analizzate dagli ‘swe-

epers’ dell’Authority italiana, scelte a

campione tra le più scaricate dispo-

nibili sulle varie piattaforme (Android,

iOs,Windows, etc.), non fornisce agli

utenti una informativa sull’uso dei dati

preventiva all’installazione, oppure dà

informazioni generiche, o chiede dati

eccessivi rispetto alle funzionalità of-

ferte. In molti casi l’informativa privacy

non viene adattata alle ridotte dimen-

sioni del monitor, risultando così poco

leggibile, o viene collocata in sezioni

riguardanti, ad esempio, le caratteri-

stiche tecniche dello smartphone o

del tablet.

Health Records & Bussiness

Come è facile intuire, da un punto di

vista economico, gli interessi in gioco

legati al mercato dei dati sanitari sono

LA DIGITALIZZAZIONE

DELLA PRESTAZIONE SANITARIA

E-HEALTH, PATIENT ENGAGEMENT E TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI.

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luglio-agosto 2017

Giuseppe Serafini

Avvocato del Foro di Perugia

BSI-ISO/IEC 27001:2013 Lead Auditor;

Master Privacy Officer.

giuseppe.serafini@ordineavvocati.perugia.it

IL PARERE DEL LEGALE

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