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UNA STRATEGIA

DI SICUREZZA COMPLETA

PER AFFRONTARE

LE SFIDE DEL GDPR

A cura di Giovanni Napoli, Enterprise EMEA security Architect Team Lead, di RSA Security

Il GDPR nasce dalla volontà di unifi-

care la legislazione sulla protezione

dei dati dell’Unione Europea che, a

sua volta, unifica i processi e gli ob-

blighi legali che riguardano qualsiasi

organizzazione che intrattiene rapporti

commerciali con ogni stato europeo.

L’ambito di applicazione del GDPR,

tuttavia, tende sostanzialmente ad au-

mentare gli obblighi per le organizza-

zioni che processano i dati personali

dei cittadini dell’UE. Le sanzioni per la

mancata conformità sono consistenti,

il che porta il concetto di protezione

dei dati come rischio di business di-

rettamente sul tavolo dei consigli di

amministrazione. L’obiettivo fondamentale della riforma

è proteggere meglio i diritti dei cittadini europei rispet-

to ai loro dati personali, indipendentemente da dove

l’organizzazione risieda o operi. Da questo punto di

vista il GDPR è destinato a diventare la prima legge di

protezione dei dati globale. La grande domanda che,

quindi, si apre per il mondo aziendale è la seguente:

“In che modo tutto ciò influirà sulla strategia di sicurezza

informatica della singola azienda?”

L’impatto del GDPR sulla strategia delle identità

Le identità rappresentino uno tra i vettori di minaccia più

significativi per le aziende: il 63% delle violazioni di-

chiarate nel 2015 derivava dalla compromissione delle

credenziali e l’81% delle violazioni correlate all’hacking

ha sfruttato password rubate o deboli (Rapporto Verizon

Data Breach Investigations 2017). Questi dati evidenzia-

no la necessità di meccanismi di autenticazione più forti

che combinino la facilità di utilizzo con le esigenze di

sicurezza e conformità alle specifiche necessità aziendali

e normative di riferimento. La creazione di un solido pro-

gramma di Identity and Access Management (IAM) e di

Identity Governance è fondamentale per ridurre i rischi

legati all’identità che possono essere

sfruttati dagli hacker per infiltrarsi nella

rete aziendale.

Una tale soluzione può aiutare l’azien-

da ad affrontare tre sfide fondamenta-

li nella protezione delle informazioni

sensibili e personali: che gli utenti e

operatori siano veramente quelli che

devono essere; che venga loro garan-

tito il corretto livello di accesso; che

tale accesso sia conforme alle policy

aziendali e che venga verificato nel

tempo e regolarmente. Come prima

cosa, le organizzazioni devono fornire

un accesso facile ma sicuro affinché

gli utenti possano accedere alle infor-

mazioni di cui hanno bisogno (indipendentemente dal

fatto che l’applicazione sia on premise in azienda o in

cloud) e assicurare che le identità in gioco siano quelle

che dicono di essere.

In secondo luogo, devono garantire agli utenti il profilo

appropriato di accesso per poter svolgere il proprio lavoro,

aspetto che comporta la richiesta, revisione, concessione

e revoca dei privilegi di accesso dell’utente, utilizzando

processi automatizzati che consentano ai vari responsa-

bili in azienda di prendere le proprie decisioni in merito

a chi deve accedere a che cosa e per quanto tempo.

Infine, poter dimostrare la continua conformità sarà fonda-

mentale dal punto di vista del GDPR. L’unione di queste

tre componenti offre visibilità e controllo, in modo che

l’organizzazione possa mantenere la conformità anche

con il trascorrere del tempo, adeguandosi e adattandosi

in funzione delle diverse necessità da soddisfare.

Account compromessi, credenziali rubate o provisioning

mal gestito sono tutti aspetti che evidenziano delle de-

bolezze dal punto di vista della compliance al GDPR.

Le organizzazioni dovranno infatti dimostrare di adotta-

re un approccio proattivo alla gestione dell’accesso ai

dati personali. Davanti a una violazione, la capacità

Giovanni Napoli, Enterprise EMEA

security Architect Team Lead,

di RSA Security

SPECIALE GDPR