Profico ha illustrato alcuni esempi di campagne malevole che utilizzano il cloud all'interno del modello di attacco, proponendo strategie di mitigazione dei rischi mediante un nuovo paradigma di sicurezza che sposta i controlli sull'edge di accesso. In altre parole, ha spiegato cosa fare per spostare la sicurezza sull'edge per contrastare le minacce native nel cloud. Si è partiti da alcuni dati di riferimento: il 66% del malware viene distribuito oggi in modalità cloud, il 69% tramite lo storage cloud e "solo" il 37% in modalità Office. L'industria della criminalità informatica si è rivelata una macchina ben oliata, che sfrutta tecniche di attacco comprovate come phishing, malware, DDoS e altre ancora. Gli attori delle minacce stanno espandendo sempre più i loro obiettivi, mentre le organizzazioni sono frenate dalla crescente complessità dell'infrastruttura IT. Solo un piccolo numero di aziende ha modernizzato il proprio stack IT con protezione dei dati e sicurezza informatica integrate. Il panorama delle minacce continuerà a crescere e l'automazione è l'unico percorso verso una maggiore sicurezza, costi inferiori, maggiore efficienza e rischi ridotti. "Il nostro nuovo Cloud and Threat Report - puntualizza Profico - ipotizza un'adozione crescente di servizi cloud, anche più di mille, la distribuzione della forza lavoro, la Kill chain come modello di rappresentazione delle minacce, un perimetro da difendere meno definito di un tempo, ovvero piuttosto labile, e un quadro delle minacce piuttosto oscuro, oltre a errori di configurazione: il 35% o forse più di workload è esposto su Internet. Di conseguenza le tecnologie tradizionali sono messe sotto pressione, determinando quella che viene definita come una tempesta perfetta. A tutti questi cambiamenti noi rispondiamo con Netskope Security Cloud, che da un'unica consolle gestisce tutti i servizi."