Il 5G come chiave di volta delle reti digitali è stato l’argomento sviluppato da Claudio Romani che non ha mancato di evidenziare i vantaggi (latenza ridottissima, aumento di banda e ampia capacità di copertura), ma anche le criticità. A suo avviso quelle principali sono tre: la complessità di sviluppo del sistema (basti pensare alle implicazioni dell’Edge & Cloud computing e del Network Slicing); la difficoltà alla creazione di un ecosistema o processo di filiera che rappresenta la “conditio sine qua non” per il successo del 5G (ancora gli attori in campo si parlano poco anche se si cominciano a intravedere operazioni di partnership) e la sicurezza delle comunicazioni. “Stando così le cose, ha argomentato Romani, noi di Resi ci siamo posti la domanda di come governare l’implementazione della tecnologia e ci siamo dati delle risposte. Il monitoraggio della rete in tempo reale diventa una necessità ineludibile per sostenere i Service Provider in questa rivoluzione. La nostra proposta di Network & Service Performance Monitoring per le reti 5G è in grado di controllare ambienti particolarmente dinamici grazie alle sue tre caratteristiche quali scalabilità, visibilità e apertura. Ciò presuppone un utilizzo diffusivo delle tecnologie Big Data per l’analisi dei dati raccolti e la loro fruibilità in chiave operativa. L’esperienza dei nostri clienti telco ha dimostrato che in questo modo ci sono vantaggi per tutte le funzioni aziendali. Grazie alla nostra tecnologia, i Service Provider possono trarre migliori insight, ridurre al minimo i rischi legati alla rete e i servizi, e sviluppare un approccio customer-centric che metta l’esperienza dell’utente (QoE) sotto i riflettori.”