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09 Giugno 2022 dalle 09:00 alle 16:15

Smart City Conference

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Indipendenza Energetica, Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica: un percorso tra le varie fasi della filiera energetica

Gianpiero Ruggiero, Primo Tecnologo Ufficio Programmazione e Grant Office - Consiglio Nazionale delle Ricerche

In un contesto europeo che si interroga sulle modalità operative di un piano energetico comune per raggiungere l'indipendenza energetica, il nostro paese è chiamato a uno sforzo senza precedenti, nel breve come nel medio-lungo periodo, per semplificare e velocizzare il processo di sviluppo delle fonti rinnovabili e per una programmazione ottimale degli investimenti in efficienza energetica, sia per il singolo utente che intende intervenire sulla propria abitazione, sia per supportare i livelli amministrativi territoriali nelle scelte di indirizzo della spesa pubblica.

Il 13 aprile 2022 la Commissione europea ha versato all'Italia la prima rata da 21 miliardi, a seguito della valutazione positiva sugli obiettivi del  PNRR, e altri 14 sono destinati nell'ambito della missione "Rivoluzione verde e transizione ecologica". La nostra capacità di resilienza perciò si misurerà dalle scelte che siamo chiamati a fare oggi. La transizione energetica andrà di pari passo con l'attuazione di una strategia di sistema che dovrà toccare necessariamente tutte le fasi della filiera energetica: dall'incremento della penetrazione delle fonti rinnovabili, all'elettrificazione dei consumi finali, usando le tecnologie a oggi mature e quelle che in prospettiva ci potranno consentire di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050.

Sono quattro i temi trattati da Gianpiero Ruggiero:

  1. La transizione energetica è una questione complessa e anche per questo è giocata su più livelli, con forme di responsabilità individuali e collettive, con la guerra tra Russia e Ucraina che ha sconvolto princìpi che si credevano scolpiti nella pietra;
  2. Nelle rinnovabili l'Italia è in ritardo: il 2021 è stato un anno perso. Per esempio, in termini di investimenti l'Italia è solo al 13esimo posto nel ranking dell'energia eolica, nonostante il primato nell'insolazione. Tanto da mettere in dubbio di arrivare ad avere il 72% del fabbisogno energetico soddisfatto da energie rinnovabili per il 2030;
  3. Sul nucleare, nonostante oggi abbiamo la disponibilità di tecnologie che aprono la strada a una nuova generazione di centrali più pulite e sicure di quelle tradizionali, c'è stato un ripensamento tardivo, con procedure amministrative complesse e lunghe, che per il momento restano ancora tali, per effetto anche della troppa discrezionalità da parte della nostra PA;
  4. In ogni caso le ragioni di ottimismo per fortuna non mancano. Alcuni aspetti della positività: il quadro regolatorio sta progredendo, c'è un forte dinamismo delle comunità energetiche rinnovabili (CER) che ad oggi sono salite a 26, il PNRR fa sentire i suoi effetti, l'economia circolare avanza, stanno nascendo start up attive nell'ambito della transizione verde, la ricerca sull'idrogeno verde promette bene, è fondata la prospettiva di un sistema elettrico integrato e di una grande rete (fusione tra Snam e Terna), un comune su tre ha già attivato modalità di smart city e si fa più ricerca a tutti i livelli.