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06 Luglio 2022 dalle 10:00 alle 12:00

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La robotica

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Per informazioni: Alessia Pesce
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GVM Care & Reseach

La robotica in urologia

Pierluigi Bove, Chief Dep. of Urology San Carlo di Nancy Hospital – GVM Care & Research

La chirurgia robotica è una tecnologia minimamente invasiva che consiste di una piattaforma robotica comandata dal chirurgo che opera dalla console: il chirurgo agisce su dispositivi chiamati “masters” ed impone i movimenti agli strumenti chirurgici robotici introdotti all’interno del paziente attraverso millimetriche incisioni cutanee.
Il robot consente al chirurgo di visualizzare dalla console il campo operatorio in tre dimensioni con magnificazione dell’immagine; le braccia robotiche si muovono con una maggiore articolazione della stessa mano umana e sono dotate di un sistema di filtro del fisiologico tremore. Questa tecnologia comporta una maggiore precisione dell’atto chirurgico e consente di realizzare dissezioni accurate anche in distretti anatomici poco accessibili a cielo aperto (ad esempio lo scavo pelvico per la chirurgia prostatica). L’uso del robot agevola poi le fasi ricostruttive degli interventi consentendo di realizzare suture anche complesse interamente all’interno del paziente. Il risultato è quello di una minore invasività dell’atto chirurgico, minori perdite ematiche, minore durata della degenza, minori complicanze post-operatorie e, non per ultimo, migliore risultato estetico.

L’urologia rappresenta la branca che più utilizza la chirurgia robotica: è noto come la procedura più eseguita con il robot sia la prostatectomia radicale, seguita dalla plastica del giunto pielo-ureterale e dalla nefrectomia.

- Prostatectomia radicale robotica. Consiste nell’asportazione della prostata e delle vescicole seminali per tumore prostatico.
- Nefrectomia parziale. Consiste nell’asportazione di una massa (neoformazione) del rene con risparmio del tessuto sano e quindi conservazione dell’unità renale. 
- Cistectomia radicale. Rappresenta l’indicazione di scelta per la neoplasia vescicale infiltrante la tonaca muscolare.

Accanto a questi interventi, vengono eseguiti attraverso chirurgia robotica:
Nefroureterectomia, per tumore dell’uretere o della pelvi renale
Pieloplastica, per la correzione chirurgica dell’anomalia congenita del giunto pielo-ureterale
Diverticolectomia vescicale, per l’asportazione dei diverticoli vescicali di maggiori dimensioni, anche in associazione ad intervento disostruttivo prostatico (endoscopico o robotico).

Pierluigi Bove, conta nella sua carriera migliaia di interventi di chirurgia mini invasiva laparoscopica e robotica. “La robotica si è dimostrata una tecnologia efficiente che ha consentito di ottenere importanti riduzioni di complicanze. Purtroppo ha ancora costi elevati. Solo quelli strumentali ammontano a 4000-5000 euro per intervento, non coperti integralmente dal Servizio Sanitario. È questa la ragione che sta spingendo verso modelli diversi, come l'Hub&Spoke, con la centralizzazione dell’attività robotica di più ospedali. La Regione Toscana fa da battistrada”.