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EDITORIALE

La battaglia dei talenti digitali sarà il terreno su cui si confronteranno da oggi e nei prossimi anni aziende

utenti e fornitori di ICT. Può sembrare strano, ma sarà questo il fenomeno che in futuro avrà più

potenzialità di ridisegnare in modo profondo gli assetti del nostro mercato.

Forse non tutti avranno letto che la principale azienda USA - General Electric - che è anche l’impresa più

grande del mondo, e che opera in molti segmenti del mercato manifatturiero, ha iniziato da quest’anno

un processo di ristrutturazione radicale che la porterà a coniugare il digitale in tutte le sue future attività.

Mentre di contro procederà nei prossimi tempi a cedere tutti quei business che, nella valutazione del top

management, non sono più interessanti. Motore di questa profonda trasformazione digitale, non certo

di facciata, è la nuova realtà GE Digital che ha preso vita in questi mesi aggregando competenze digitali

di tutti i tipi che verranno utilizzate per sviluppare progetti complessi: come mettere sotto controllo

‘digitale’ turbine di motori di aereo o di centrali idroelettriche, macchinari medicali di nuova generazione e

quant’altro della produzione storica che rimarrà nel perimetro della corporation. Per iniziare a operare GE

Digital si avvarrà di 10.000 specialisti ICT: dagli ingegneri del software agli esperti di IoT e di sicurezza; e i

piani aziendali di General Eletric mirano all’obiettivo di portare, entro il 2020, GE Digital a diventare uno

dei principali protagonisti del mercato mondiale del software.

Un progetto analogo sta per essere messo in campo da WalMart, la più importante catena della GDO

degli USA, che per contrastare il successo dei siti di e-commerce, soprattutto Amazon, dopo anni di

titubanze ha deciso di confrontarsi con i nuovi competitor utilizzando le loro stesse armi. In un recente

annuncio, la società ha dichiarato l’intenzione di aprire un centro di competenza digitale per sviluppare

tutte quelle aree del proprio business che risultano potenzialmente interessanti a diverse innovazioni ICT;

quelle di oggi così come quelle del futuro. Senza svelare le prossime mosse WalMart ha anche dichiarato

che non si occuperà solo di e-commerce e di customer relationship management, e che il nuovo centro,

che partirà nel 2018, inizialmente potrà contare su una forza di 2.000 esperti in diversi ambiti dell’ICT.

Oggi queste due iniziative sono una piccolissima goccia nel grande mare globale del digitale, e l’acquisizione

sul mercato di 12.000 specialisti ICT da parte di due nomi pur importanti non costituiscono ancora una

tendenza. È troppo presto per pensare di poter dare una valutazione sulla strada imboccata da GE e da

WalMart. Sta di fatto che comunque le due iniziativa segnano in modo profondo un importante passaggio

storico per tutto il nostro mondo, denso quindi di alcune conseguenze.

La prima è che l’innovazione tecnologica per molte aziende utenti torna a essere ‘core business’.

Inoltre le aziende utenti, proprio perché riposizionano al loro interno determinate tecnologie fondamentali

per il core business, tornano a sviluppare progetti e soluzioni in casa, raggiungendo altri importanti

obiettivi. In prima battuta ritengono che se quanto verrà sviluppato porterà un vantaggio competitivo

non indifferente sui concorrenti, allora la proprietà intellettuale dovrà essere mantenuta all’interno e

poco diffusa all’esterno. Meglio operare in casa con metodologie ‘Agile’ costruite nel tempo sulle proprie

esperienze, che rivolgersi a fornitori esterni che applicano metodologie magari poco conosciute in azienda

e che inoltre tentano sempre di imporre l’utilizzo di strumenti e soluzioni diverse da quelle utilizzate.

Infine la logica del ‘buy’, ovvero ricercare sul mercato soluzioni adattabili alla propria realtà, in quegli ambiti

dove le aziende utenti cercheranno di guadagnare punti di competitività grazie al digitale, sarà sempre più

abbandonata a favore del ‘make’.

Tutto questo porterà a continue battaglie per ingaggiare i talenti digitali che si combatterà non solo tra i

fornitori del mondo ICT, ma anche e soprattutto tra questi e le aziende loro clienti. E questa è una sfida

importante che determinerà il modo di essere futuro sia dei vendor che sviluppano tecnologie, sia dei

system integrator che le implementano a casa dei clienti. E per continuare a esserci, i cambiamenti che i

fornitori dovranno mettere in campo non saranno poca cosa.

RuggeroVota

ruggero.vota@soiel.it

La battaglia dei talenti

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ottobre-novembre 2017