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settembre 2012
In molti si sono esercitati nelle ultime settimane a commentare quello che
c’è e quello che non c’è nel recente Decreto Sviluppo Bis, ovvero la famosa
e tanto attesa Agenda Digitale.
Diciamo subito che i passi in avanti ci sono e sono molto importanti e sono
qualcosa di più delle solite buone intenzioni… Certo sul fronte delle risorse
ci si poteva aspettare di più, ma le compatibilità economiche della finanza
pubblica forse non potevano permettere di più. 150 milioni di euro di investimenti
per lo sviluppo della banda larga, che si aggiungono ai 600 già stanziati
per ridurre il digital divide nelle zone meno sviluppate del Paese, sono comunque
una risorsa interessante. Altre risorse sono arrivate per le Smart City, per grandi
progetti di ricerca, e sulle start up si è procede nella direzione della “creazione
di un ecosistema favorevole”.
Ma più che delle risorse, l’Agenda Digitale è fatta di tanti piccoli interventi
che vanno nella direzione giusta: nell’area sanitaria dematerializzazione
delle ricette mediche; sul fronte della giustizia notifiche esclusivamente online;
obbligo per le PA di accettare pagamenti attraverso bancomat e carte
di credito, così come analogamente, dal 1° gennaio 2014, tutti i soggetti
che effettuano la vendita di prodotti e l’erogazione di servizi anche professionali,
sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati attraverso le carte bancomat;
ma anche integrazione tra carta d’identità elettronica e tessera sanitaria…
Piccole cose, certo, timidi passi e sicuramente si poteva fare di più
per supportare l’e-commerce delle aziende italiane che esportano
e per incentivare la spesa ICT delle piccole medie imprese italiane.
Su quanto previsto dall’Agenda Digitale si può osservare che tutti i
provvedimenti sono accomunati dal principio dell’obbligatorietà. Ovvero tutti
i provvedimenti previsti, alcuni entreranno in vigore nel 2013 ma la maggior
parte nel 2014, sanciranno un nuovo modo di operare nelle diverse pubbliche
amministrazioni che si dovranno adeguare a quanto stabilito. L’innovazione,
prendiamone atto una volta per tutte, non è un moto spontaneo dell’anima
e semmai il ruolo che dovrà giocare il variegato mondo dell’ICT con le sue
associazioni, ma anche con i suoi ‘organi di stampa’ come naturalmente Office
Automation, è che nei prossimi mesi il punto fermo dell’obbligatorietà, sancito
dal Governo dei Tecnici, non venga stravolto oppure accantonato e anzi sia fatto
proprio dall’Esecutivo che nascerà dopo le elezioni della prossima primavera.
L’Agenda Digitale però rappresenta anche un’altra innovazione più generale
che va ben al di là del suo ambito specifico. Ricette dematerializzate, pagamenti
elettronici obbligatori con carte di credito o bancomat, utilizzo massiccio
di documenti d’identità elettronici… I volumi di dati da gestire, normalizzare,
controllare aumenteranno in modo considerevole. Ovvero anche l’Agenda
Digitale spinge verso l’era nuova dell’IT quella che metterà in campo soluzioni,
tecnologie e servizi nuovi per fare i conti con i Big Data.
Il percorso verso un mondo interamente digitale viene quindi tracciato oggi
anche dall’Agenda Digitale, ed è importante che su questo fronte non ci siano
ripensamenti, rinvii o blocchi che risulterebbero del tutto ingiustificati anche
rispetto alla nuova realtà digitale che si sta prospettando.
Ruggero Vota
Agenda Digitale e Big Data
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