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ottobre 2012
All’inizio di quest’anno in molti credevano che Big Data fosse un altro argomento
di marketing tirato fuori dal cilindro da qualche entità più o meno interessata,
come periodicamente è già successo, per alimentare con qualche originale
novità un mercato in forte difficoltà come è ancora oggi quello ICT a livello
sia mondiale sia italiano. Con il passare dei mesi invece anche tra molte aziende
utenti italiane è iniziato a cambiare l’atteggiamento verso questo argomento.
Oggi sono in tanti a dire che con i Big Data prima o poi dovranno fare i conti,
anche se non si sa bene come e, soprattutto, non si sa cosa è meglio fare
per iniziare con il piede giusto senza rischiare di bruciare risorse economiche
sempre più preziose perché scarse.
Non c’è dubbio che raramente si è assistito a un cambiamento così radicale
di una consistente porzione dell’opinione pubblica dell’ICT nel giro di pochi
mesi e se oggi a essere incuriositi della tematica non sono solo poche grandi
aziende che operano nel business dei servizi è perché è emersa, o comunque
sta emergendo, una nuova consapevolezza su come domani un’impresa potrà
continuare a fare al meglio il proprio business o un ente pubblico potrà fornire
servizi sempre più di qualità ai cittadini e alle imprese.
Questo cambiamento è testimoniato dalla tavola rotonda sul tema Big Data
realizzata dalla redazione con cinque CIO di aziende italiane che ospitiamo
in questo numero su ben dieci pagine, ma anche da altri articoli centrati
sull’argomento che troverete in altre sezioni di questo numero di Office
Automation. La sensazione più generale è che le aziende prima di decidere
come operare abbiano bisogno di conoscere ancora più in profondità la tematica
e le opzioni che oggi i diversi fornitori già consolidati, nuovi o che stanno
nascendo in questo periodo, stanno mettendo sul campo in continuità,
ma anche in forte discontinuità, con quanto è stato fatto fino a ieri.
La consapevolezza che però in un mondo sempre più digitale emerga
la necessità di disporre di una nuova generazione di strumenti in grado di leggere
la realtà delle cose in modo più analitico di quanto si sia fatto fino a oggi è ormai
un dato di fatto per molte realtà. Non a caso Gartner ha recentemente lanciato
lo slogan: “Ogni budget aziendale di business è un budget IT”, associando
a questo nuovo paradigma anche l’emergere di una figura trasversale tra
le diverse aree aziendali evocata con il suggestivo nome di Chief Digital Officer.
Figura ben diversa dal classico CIO, alla quale anzi i responsabili IT devono
guardare nei prossimi tempi se vogliono contare nelle strategie aziendali.
I Big Data, quindi, stanno già iniziando a trasformare il modo con il quale l’IT,
nel suo complesso di tecnologie, soluzioni e servizi, incide nel business
delle aziende. L’IT business dei prossimi anni sarà non solo a supporto
dei processi dell’impresa, ma il vero e proprio protagonista della sua vita
e del suo modo di operare nel mercato.
In questo scenario di forti cambiamenti Soiel sta seguendo il tema Big Data
proponendo contenuti di valore nelle pagine delle proprie riviste, ma anche
iniziative originali e stimolanti dal punto di vista della presentazione
degli argomenti. Ecco perché vi aspettiamo tutti al prossimo Big Data Congress
del 22 novembre di Milano!
Ruggero Vota
Big Data, cambia lo scenario
dell’IT business
EDITORIALE
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