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marzo 2017

dei downtime è dovuto a guasti alle batterie (fon-

te Ponemon Institute), è facile capire come anche

l’aƒdabilità del sistema aumenta e il total cost of

ownership (TCO) di un sistema UPS con flywheel

risulti notevolmente inferiore rispetto ai sistemi tra-

dizionali a batterie”.

Un mercato in espansione

Se fino a ieri gli UPS rotanti erano adottati soprat-

tutto dalle grandi organizzazioni - istituti finanziari,

assicurativi, telecomunicazioni, aeroporti, ospeda-

li e aziende di processo - oggi la loro tecnologia

senza l’utilizzo di batterie sta suscitando interesse

presso un pubblico sempre più vasto, in particolare

nell’ambito delle server farm e dei grandi operatori

di co-location, che cominciano ad aacciarsi anche

sul mercato italiano. Per questo Piller, che da sem-

pre propone UPS rotanti indirizzati a impianti con

potenze superiori al megawatt, ha deciso di am-

pliare la propria oerta, lanciando sul mercato una

nuova soluzione - battezzata CPM (Critical Power

Module) 300 - che, come esplicitato dalla sigla, è

indirizzata a impianti con una potenza nominale

fino a 300 kW, una scelta che amplia il potenziale

bacino d’utenza in maniera significativa.

“I fattori da tenere presente nella progettazione

delle nuove infrastrutture, in particolare per quanto

riguarda i data center, sono molteplici: bassi costi di

investimento, rapidità di implementazione e scalabi-

lità, bassi costi operativi, ridotti consumi energetici,

interventi di manutenzione minimi e naturalmen-

te, massima aƒdabilità e disponibilità - evidenzia

Pedrotti. Il nuovo CPM 300, che dal mese di aprile

sarà disponibile su tutti i mercati, inclusa l’Italia,

nasce proprio per fornire una risposta coerente ed

equilibrata a tutte queste esigenze”.

Visto da vicino

Vediamo allora più da vicino le caratteristiche del

nuovo Piller CPM 300. Si tratta di UPS a doppia

conversione (modalità VFI), combinata con un ramo

UPS aggiuntivo separato (moda-

lità VI), un eco-mode (VFD) e un

accumulatore di energia cinetica

(flywheel) integrato dotato di una

capacità suƒciente all’avviamen-

to dei generatori diesel a tutti i

livelli di carico.

Uno speciale impianto di rared-

damento interno ottimizza l’eƒ-

cienza operativa dell’UPS in ogni

modalità sopra riportata, per for-

nire rispettivamente oltre il 96%,

il 97% e 98%, anche a carichi in-

feriori al 40%. L’impianto di rareddamento si oc-

cupa anche dell’accumulo di energia cinetica con-

sentendo un funzionamento dell’unità fino a 50°C

ambiente, con perdite estremamente basse e non

vi è alcuna limitazione pratica dei cicli di scarica/

carica, a dierenza delle batterie.

La soluzione è in grado di lavorare in una qualsiasi

delle modalità sopra descritte e può essere sele-

zionato il funzionamento ‘self-learning’ per passa-

re in maniera automatica da una modalità all’altra

in funzione della qualità della rete elettrica, mas-

simizzando l’eƒcienza e senza compromettere la

protezione del carico.

“In pratica - enfatizza Pedrotti - ore tutta la prote-

zione di un UPS, eliminando l’uso di batterie inaƒ-

dabili e ingombranti”. Il nuovo Pilller CPM 300 ore

anche la maggiore eƒcienza degli UPS line-interac-

tive (VI), un accumulo di energia con un ciclo di vita

atteso superiore ai 20 anni e tempi di installazione

molto rapidi. La flessibilità e la modularità della so-

luzione e l’ingombro contenuto lo

rendono ideale per l’installazione

nelle sale server, nei corridoi di

servizio o in container, oltre che

nelle tradizionali sale tecniche. Il

passaggio tra gli UPS e i genera-

tori è garantito in modo aƒdabile

sostituendo l’incognita dell’au-

tonomia fornita da una batteria

con una riserva energetica certa

e fornita dall’accumulo di energia

cinetica che lavora in armonia con

il sistema di gestione.

IN COPERTINA

Il nuovo Piller CPM 300